– di Vanessa Lattanzi –
Nel centenario della nascita di Publio Muratore, è stata inaugurata mostra, visitabile dal 26 gennaio al 18 febbraio all’ex mattatoio di valle Faul,per ricordare la tecnica e la bravura di un prestigioso pittore, scultore e insegnante di disegno e storia dell’arte.
Publio Muratore è nato a Gallese e in seguito si è trasferito a Viterbo, dove si è dedicato ad arricchire, con la sua arte, la bellezza di alcuni paesi della provincia con varie opere, tra queste da ricordare: il monumento ai caduti di Piansano e Gallese e il riallestimento di quello di Vignanello e di Orte,le volte delle chiese di Capranica e Ronciglione, della cappella di Villa Rosa a Viterbo,per poi passare al teatro di Amelia e in seguito vari edifici pubblici e case private.
L’esposizione è divisa in cinque sezioni, la prima denominata “A Viterbo” legata appunto al rapporto dell’artista con la città. In questo spazio è stato anche ricreato il suo studio, per cercare di far suscitare al visitatore le stesse sensazioni che provò l’artista durante i suoi lavori. La seconda, chiamata “Studi” contiene i disegni su cui il pittore studia i soggetti delle sue opere, come ad esempio, i cavalli sempre accompagnati dai propri cavalieri.
La terza è il “Viaggio” con quadri che raffigurano i luoghi visitati da Publio nei suoi innumerevoli viaggi in Italia e all’estero. Nella quarta sezione chiamata “Bozzetti” sono rappresentati i progetti di opere che si vanno a completare nell’ultima sezione:”Trascrivere l’idea:oltre il bozzetto” con una selezione di magnifici quadri a olio e acquerelli scelti tra la collezione privata della famiglia Muratore. Inoltre, in quest’ultima sezione, vi è uno spazio dedicato alla proiezione di un video di interviste e immagini dell’artista