Di Demetra e altri alberi antichi delle nostre montagne ha parlato il professor Gianluca Piovesan ordinario di Scienze Forestali dell’UNITUS in occasione della notte europea dei ricercatori.
E proprio a Demetra è dedicata la copertina di Ecology (Ecological Society of America) del numero appena uscito di dicembre. Demetra è una rovere (Quercus petraea) che vive da oltre 900 anni nell’Aspromonte.
Il rinvenimento e la datazione con il radiocarbonio (934 ± 65 anni) di questa quercia straordinaria è il risultato di una lunga attività di ricerca coordinata dal laboratorio di Dendrologia dell’Università della Tuscia in stretta sinergia e collaborazione con Il Parco Nazionale d’Aspromonte, il Centro di Fisica Applicata, Datazione e Diagnostica (CEDAD) dell’Università del Salento e l’Università di Madrid.
La mirabile età di Demetra dimostra che longevità di un millennio sono raggiungibili anche dalle angiosperme di clima temperato nelle montagne del Mediterraneo. Il risultato delle ricerca viene divulgato nell’ambito del progetto Fisr-Miur Italian Mountain Lab con l’obiettivo di conservare la biodiversità degli ecosistemi montani valorizzando allo stesso tempo questi unici aspetti naturalistici che caratterizzano il nostro Appennino.
Con il diametro più piccolo tra altre quattro querce più “giovani” datate con il radiocarbonio (età compresa tra 550 e 650 anni), Demetra conferma come una crescita stentata sia il segreto di lunga vita sottolineando l’importanza degli ambienti rocciosi come aree rifugio per la biodiversità.
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