-di Virginia Duranti-
Ci sono gesti che raccontano parole, emozioni, sogni e progetti. Storie di vita. Linguaggi che non vogliono sconti né rimborsi. Semplicemente esistono e sono usati. Specchio della comunità. Sarebbe ottimale se fossero anche riconosciuti. Ne ho parlato con Raffaella Ludovica Cucchi, presidente dell’Associazione Italiana Perché Io Segno. Ne è nato un dialogo interessante e stimolante. Sia dal punto di vista formativo, sia dal punto di vista umano. Motivi di ispirazione e riflessione.
– Come e quando nasce l’Associazione “Perché io segno”? Di che cosa si occupa?
“Perché io segno” nasce l’undici agosto 2016, proprio ieri abbiamo raggiunto un anno di attività.L’associazione nasce per sopperire alle necessità delle persone sorde.
Questioni di natura quotidiana, per esempio se un sordo deve andare dal medico ed ha bisogno di un interprete, ma anche situazioni più delicate come quelle legali. Io e la mia amica Federica abbiamo dato il via a questo progetto, per essere di supporto alle persone sorde. Siamo una squadra. E sono felice di poterlo dire e di poter lavorare insieme a lei.
– Quali potrebbero essere le strategie utili per garantire un’inclusione costruttiva tra sordi ed udenti? Cosa sta facendo la scuola in merito?
Inclusione per noi significa tutto. Stiamo avviando progetti che riguardano la vita quotidiana.
L’inclusione è il pilastro su cui si fonda la nostra associazione e quando dico attività di tipo giornaliero, mi riferisco per esempio, a tutti quei servizi utili a tutti che possono semplificare la vita di ogni giorno.
Se vai alle poste per citarne una, sarebbe utile per tutti ed in particolare per i sordi, che ci fosse un vademecum scritto in forma più chiara e semplice,utile. Il semplice scrivere meglio una serie di servizi garantiti ai i cittadini, è aiutare i sordi. Il nostro intento è normalizzare il concetto di disabilità.
La Lis è un’esperienza intensa: stiamo cercando di scardinare ed eliminare i pregiudizi.
Per quanto concerne la scuola e la Lingua dei Segni Italiana a livello territoriale e di provincia, siamo all’inizio di un cammino in cui non mancheranno le difficoltà.
La strada è lunga e abbiamo tanto da fare, ma siamo fiduciose.
Stiamo lavorando per l’inserimento nelle classi a tutti i livelli, dell’assistente alla comunicazione.Una figura altamente professionale che dovrebbe affiancare l’insegnante tradizionale per facilitare l’apprendimento dello studente con problemi di udito attraverso l’uso dei gesti e questo nelle classi. Posso dire tuttavia, che il problema è a monte purtroppo.
Finché non ci sarà il totale riconoscimento giuridico attraverso norme specifiche della Lingua Italiana dei Segni come sistema usato appunto per la comunicazione, tale figura avrà sempre difficoltà ad emergere.
– Cosa ti senti di dire a tutte le persone sorde e alle loro famiglie? Cosa invece, vorresti dire alle persone udenti per superare tutti i pregiudizi che potrebbero persistere nei confronti dei sordi?
Ai genitori dei sordi e a loro stessi direi di non creare mondi separati.
La differenza c’è semplicemente perché si utilizzano canali di comunicazione diversi, ma questa lieve distanza può essere colmata attraverso la conoscenza della lingua dei segni.
E ciò vale per tutti: sordi e udenti.
Questo sistema linguistico è molto utile per vincere la timidezza. Per comunicare bene si ha bisogno di tutto il corpo, non solo delle mani per parlare, ma anche le espressioni facciali hanno una valenza essenziale ed importante. Più gesti possono voler dire più cose. Ciò che dà il senso della parola che si intende dire è la mimica facciale.
– Quali sono i progetti imminenti cui “Perché io segno” si dedicherà nei prossimi mesi?
Presso la nostra sede di Viterbo, ad ottobre, ripartiranno i corsi della Lingua dei segni Italiana di primo e secondo livello. Faremo inoltre corsi di Braille, il sistema di scrittura in rilievo utilizzata dai non vedenti. E ancora: stiamo lavorando a piccoli ed importanti progetti relativi all’interprete al cinema e per Santa Rosa. Abbiamo avuto il piacere di collaborare con la Polizia di Stato per il rilascio di patenti per i sordi e lo faremo ancora. Sono previsti infine, laboratori Lis e corsi di formazione.
INTERVISTE – La forza del gesto per rompere il silenzio e vivere. Perché io segno!
Ago 12, 2017
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