A cento anni dalla nascita di Don Milani, un interessante dibattito su questa figura, a tratti controversa, si è tenuto venerdì scorso presso la sala Pablo Neruda di Civita Castellana.
L’occasione è stata la presentazione del libro di Emilio Corteselli “Riflessioni sulla figura di don Milani”, realizzata con il patrocinio dello sportello Confconsumatori di Civita Castellana.
Presenti all’incontro il presidente provinciale di Confconsumatori Antonio Nobili, il segretario nazionale Marco Pistelli, lo studioso ed organizzatore culturale Fabio Galadini, lo psicologo e sociologo Antonio Scarinci oltre ovviamente all’ autore del libro Emilio Corteselli.
La riflessione a tutto tondo è partita dalla rivendicazione di diritti portata avanti da don Milani e dalla sua straordinaria attualità.
Un concetto ribadito sia da Nobili che da Pistelli: “La volontà generale del sistema è quella di guardare al futuro e, troppo spesso rischia di dimenticare il passato.
Il nostro obiettivo come associazione di consumatori, invece, è quello di rimettere al centro la persona, a partire da figure senza tempo come don Milani che portano avanti rivendicazioni di diritti sacrosanti.”
“Milani è stato un uomo di una sconcertante attualità avanguardista che ha lottato contro il sistema educativo italiano della fine anni ’40 e contro una scuola orientata solo alle classi dominanti piuttosto che ai ceti subalterni” – ha aggiunto Galadini.
“Il libro di Corteselli ci fa riflettere su una figura controversa e anche scomoda in quanto non conforme al potere costituito – gli ha fatto eco Scarinci – sulle critiche alla scuola pubblica che espelle i poveri e aumenta le discriminazioni e sulla sua incapacità di preparare alla vita reale e di fornire strumenti indispensabili per avere successo.
“Ho scritto questo libro in dieci anni leggendo circa 100 libri – ha concluso Corteselli – il più bello è stato senza dubbio quello della sorella di Oriana Fallaci che ancora oggi rappresenta una sorta di testo unico. Il grande insegnamento di don Milani, che è stato un grande lettore di Gramsci, è che la cultura costituisce lo strumento più importante di riscatto sociale.”
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