Venerdì scorso, 21 febbraio, il Movimento Politico
“Gens Nova” ha organizzato un incontro pubblico tra cittadini ed amministratori per pensare e generare percorsi condivisi per una città accessibile ed effettivamente inclusiva, soprattutto dei ceti più in difficoltà.
L’incontro, a cui hanno partecipato il sindaco Michelini, l’assessore Fersini, i consiglieri Bizzarri, Frontini e Moricoli e numerosi cittadini, è stato l’occasione, per gli amministratori, per rinnovare gli impegni assunti durante la campagna elettorale con la sottoscrizione del “Patto Politico Partecipativo” e, per i cittadini, l’opportunità di dare il proprio specifico contributo nei processi decisionali ed, allo stesso tempo, di “essere parte” pienamente e consapevolmente del tessuto sociale.
Il movimento ha indicato nella collaborazione e cooperazione di tutti i soggetti politici, cittadini ed amministratori, il volano per costruire nuovi ponti per una efficace stagione politica di coesione sociale: solo così la politica potrà essere in grado di andare oltre gli interessi personali e lobbistici ed essere realmente servizio reso al bene comune!
Questa dimensione, traslata, poi, nel contesto istituzionale, va sostenuta anche nei rapporti tra le diverse forze politiche, in quanto la diversità è, se accolta, una ricchezza in grado di promuovere azioni concrete frutto di un profondo percorso condiviso che valorizza le positività di ogni parte.
Al riguardo, al fine di realizzare atti politici ed amministrativi espressione di sentieri di reciprocità tra comune e comunità cittadina, gli amministratori hanno fatta propria la proposta del Movimento che la Città di Viterbo aderisca all’associazione “Città per la Fraternità”, laboratorio permanente di esperienze positive da mettere in rete e moltiplicare in dimensioni più ampie per fronteggiare gli attuali passaggi critici della vita politica e comunitaria.
Prima fase di questo nuovo percorso condiviso tra cittadini ed amministratori è stata individuata nell’abbattimento delle barriere culturali, prima, e architettoniche, poi. Rendere Viterbo accessibile e fruibile a tutti è la sfida con cui ci siamo lasciati, una sfida che va raccolta insieme per restituire alla città la sua vocazione di polis, luogo di incontro e di dialogo.
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