di Simona Tenentini
VITERBO – Dal fieno fritto da asporto alla trippa di maiale, dalla zuppa di ceci e castagne alle polpette fino ai dolci con le nocciole e la crema di ricotta al basilico.
Un tripudio di odori e sapori ispirati alla tradizione è andato in scena ieri al Casaletto di Grotte Santo Stefano (VT) dei fratelli Ceccobelli.
Nell’accogliente location, i quattri osti della Tuscia premiati con il riconoscimento della Chiocciola di Slow Food, con il prezioso aiuto di Carlo Zucchetti “l’enogastronomo con il cappello” hanno organizzato una grande festa con amici, produttori e aziende locali.
Il Calice e la Stella di Felice Arletti a Canepina, il Casaletto, La Piazzetta del Sole di Farnese, la Trattoria del Cimino di Caprarola si sono unite per l’occasione ed hanno proposto le loro specialità, ognuna, a suo modo, testimone delle radici di un territorio.
“Del resto il riconoscimento di Slow Food – raccontano – è proprio questo: il tributo ad un lavoro instancabile per la promozione della cultura locale, del cibo consapevole e del racconto di tradizioni che si perdono nella notte dei tempi: dalla ricetta delle polpette ” a cocce de ova” ritrovata in un cassetto alla preparazione del fieno, il primo piatto all’ uovo della cucina viterbese.
“Le osterie premiate – come ha detto il segretario della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo Francesco Monzillo – rappresentano la ricchezza del territorio e gli osti ne sono i loro ambasciatori”.
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