Viterbo-Avignone, a tenere unite le due città non saranno solamente i papi. Molti altri infatti gli elementi di contatto tra le due città: arte, teatro, agroalimentare, università e antiche pietre. Ieri pomeriggio, presso il Comune di Avignone (Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Francia), la stretta di mano tra il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini e il sindaco della città francese Cecile Helle.
Un primo incontro ufficiale tra flash e telecamere, nell’ambito del quale si è provveduto alla lettura del documento che sarà alla base del futuro gemellaggio tra le due città. Una cerimonia in grande stile quella organizzata per l’occasione dalla prima cittadina avignonese Helle, che fa seguito a una serie di contatti avuti nei mesi scorsi tra i rappresentanti istituzionali dei due comuni. “Avignone ci ha riservato una calorosa accoglienza”, ha sottolineato il sindaco Michelini, dopo aver consegnato a madame Helle il leone di Viterbo, simbolo della città. A proposito di pontefici, il primo cittadino viterbese ha spiegato: “I papi rappresentano il principale anello di congiunzione tra Viterbo e Avignone, ma non l’unico. Ci sono tanti altri elementi a tenere unite le due città. E proprio su questi elementi vogliamo lavorare affinché il gemellaggio che andremo a sottoscrivere, una volta definite le linee da seguire, non sia fine a se stesso, ma porti a un vero e proprio scambio di tradizioni, continuativo e a lungo termine, e a una proficua contaminazione di culture diverse, ma con molti punti di contatto.
A unire le nostre città anche le antiche pietre, quella viterbese grigia e di origine vulcanica, quella avignonese, bianca e di origine calcarea, la cui lavorazione è molto simile. Tra le attività che vogliamo portare avanti rientra la valorizzazione delle opere di un grande artista come Matteo Giovannetti, pittore viterbese che ha realizzato tutto il ciclo pittorico di Avignone e ha operato alla corte avignonese di papa Clemente VI”. Un gemellaggio che, trasversalmente passa anche da Siena, proprio grazie allo stesso pittore Giovannetti, particolarmente legato a un rapporto di amicizia con la bottega di Simone Martini e quindi con la Scuola Senese. Proprio a Siena, lo scorso agosto, il sindaco Michelini e l’assessore alla Cultura Antonio Delli Iaconi hanno incontrato Jacques Montaignac, assessore di Avignone al turismo e alle relazioni internazionali. “Avignone ha già in piedi un gemellaggio con la città di Siena – ha spiegato Delli Iaconi, anche lui in Provenza in questi giorni con il sindaco Michelini -: in occasione dell’ultimo Palio di Siena abbiamo avuto modo di confrontarci con l’assessore avignonese per avviare questo nostro progetto. In quell’occasione abbiamo invitato il sindaco Helle ad assistere al trasporto della Macchina di Santa Rosa lo scorso 3 settembre. Da Avignone abbiamo poi ricevuto l’invito a partecipare all’evento Millévin, inaugurato proprio ieri. È nostra intenzione promuovere anche uno scambio tra autori e sceneggiatori teatrali. Il Festival di Avignone è apprezzato a livello internazionale. Lavoreremo per la cooperazione anche in questo ambito”. “Vogliamo inoltre avviare una stretta e proficua collaborazione tra le facoltà di Agraria e Beni Culturali dell’Università della Tuscia e l’Università di Avignone – ha aggiunto ancora il sindaco Michelini -. La Provenza è la principale regione francese per produzione di vino e olio, due prodotti alla base della Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio immateriale dell’Umanità. E il nostro territorio vanta entrambi i prodotti tra le eccellenze agroalimentari. Un altro anello di congiunzione che unisce Viterbo ad Avignone”. Un gemellaggio e soprattutto una grande sinergia tra le due città dei papi, dunque, che oltre al Palazzo papale hanno in comune eredità storiche, artistiche, culturali e non solo.