Il ciclo di seminari primaverili del Corso di Laurea in Scienze della Montagna, organizzato in collaborazione con la Sabina Universitas di Rieti, prosegue con un nuovo incontro dedicato al tema della salute e del benessere.
Titolo del seminario in programma venerdì 15 aprile dalle ore 17 alle ore 19 (aperto al pubblico su piattaforma Zoom) è “Esposizioni ambientali e neurosviluppo”. Relatrice sarà la dottoressa Patrizia Gentilini. Medico, specialista in oncologia ed ematologia, da oltre 20 anni si occupa di rischi ambientali e salute umana. Tema centrale dell’incontro saranno i disturbi del neurosviluppo e il loro legame, scientificamente provato, con l’esposizione a fattori ambientali tossici e nocivi. Esposizione che inizia fin dalla fase di vita intrauterina.
Di seguito il link per accedere al seminario: https://unitus.zoom.us/j/91248775572
Contenuti del seminario
I disturbi del neurosviluppo sono quelli che riguardano essenzialmente l’infanzia in quanto si manifestano nelle prime fasi della vita e sono caratterizzati da deficit più o meno marcati a carico della sfera personale, sociale, scolastica. Essi variano da limitazioni molto lievi e specifiche dell’apprendimento, fino alla compromissione globale delle abilità sociali e del Quoziente Intellettivo (QI) e più precisamente comprendono: la disabilità intellettiva, i disturbi della comunicazione, i disturbi dello spettro autistico, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, il disturbo specifico dell’apprendimento e i disturbi del movimento. I disturbi del neurosviluppo sono fonte di grande preoccupazione nella comunità scientifica che da anni ne ha messo in luce la relazione causale con l’esposizione a fattori ambientali tossici e nocivi che si realizza già durante la vita intrauterina. Cellule nervose si cominciano a sviluppare già dai primissimi tempi dal concepimento e la maturazione del cervello prosegue anche dopo la nascita e fin oltre l’adolescenza.
Il cervello è l’unico organo in cui già dalle prime fasi della vita embrionaria è presente tessuto adiposo ed anche per questo rappresenta un vero e proprio “organo bersaglio” per le sostanze tossiche lipofile quali diossine, PCB, pesticidi, ma anche per metalli pesanti e particolato atmosferico. Già nel 2006 su Lancet era comparso un allarmante articolo con un elenco di 202 sostanze, tra cui circa 90 pesticidi, note per essere tossiche per il cervello umano; nell’articolo si parlava di una “pandemia silenziosa” e si stimava che addirittura un bambino su 6 al mondo presentasse disturbi di diversa gravità a livello cognitivo e comportamentale per esposizione precoce ad agenti neurotossici.
Oltre a metalli pesanti quali piombo e mercurio, ben noti per indurre danni cerebrali, una mole crescente di studi correla disturbi del neurosviluppo con la cattiva qualità dell’aria e con pesticidi, in particolare ad organofosforici ed erbicidi. Non solo quindi stiamo esaurendo le risorse del pianeta e creando problemi di inaudita gravità con la contaminazione di aria, suolo, cibo, ma stiamo riducendo ai nostri figli la capacità e possibilità di porre rimedio a questa situazione compromettendo il loro neurosviluppo e il loro grado di intelligenza. È questa l’eredità che vogliamo lasciare?
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