BOMARZO – A Bomarzo è arrivato il momento più atteso delle celebrazioni patronali: il Palio di Sant’Anselmo. Anselmo fu il vescovo-signore di Bomarzo vissuto, secondo la tradizione, nel VI secolo. Il suo miracolo più celebrato è quello delle ghiande: mentre i Goti assediavano la città, levò gli occhi al cielo e sulle truppe barbariche caddero micidiali proiettili simili a ghiande di piombo.
L’evento principale dei festeggiamenti in onore di Sant’Anselmo è il Palio organizzato dalla Proloco, una corsa di cavalli con fantino in cui le cinque contrade del paese, Borgo, Dentro, Poggio, Croci e Madonna del Piano si contendono il drappo realizzato ogni anno da un artista diverso. La gara, nata intorno al 1600, si svolge presso il campo in località Fossatello, ed è preceduta da tutta una serie di riti che iniziano due giorni prima dell’evento, con la presentazione e la messa in mostra del Palio in Chiesa.
La mattina del 25 aprile viene fatta l’estrazione pubblica per l’assegnazione dei cavalli ai rioni.
Nel pomeriggio dopo il solenne corteo storico, accompagnato dalla banda musicale lungo le vie del paese, al quale prendono parte anche i Priori dei Rioni con i loro stendardi, i fantini a cavallo ed il Capitano del Popolo, viene estratto l’ordine di partenza, dopodiché il mossiere dà il via alla gara.
I cavalli sono montati da fantini famosi, che molto spesso hanno anche partecipato al Palio di Siena (gli osservatori delle contrade della città toscana frequentemente assistono alle corse di Bomarzo alla ricerca di nuovi talenti).
La gara è prevista sui cinque giri dell’anello del circuito ed il vincitore guadagna il Palio, dipinto da famosi artisti, che durante il corteo storico viene trainato su un carroccio da una coppia di candidi buoi che chiudono la trionfale sfilata.
A concludere i festeggiamenti, una cena nella piazza della contrada vincitrice, cui prendono parte tutti gli abitanti del paese.