Silvio Orlando inaugura la stagione teatrale 2014 del Comune di Viterbo con Il nipote di Rameau.
Al via il 28 febbraio (alle 21) la stagione al teatro San Leonardo, promossa dal consorzio teatro Tuscia con la direzione artistica di Patrizia Natale. Interpretato e diretto dallo stesso Orlando, il capolavoro satirico di Denis Diderot, uno dei testi più divertenti e brillanti del Settecento francese, è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione.
Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica, riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla. Rameau si è offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo, innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile.
Rameau manca dai nostri teatri dagli inizi degli anni novanta. L’atto unico presenta il filosofo Diderot alle prese con Rameau, nipote del celebre compositore musicale Jean-Philippe Rameau.
L’incontro, che avviene al Café de la Régence, mette a confronto due mondi e due visioni contrastanti: da un lato, l’etico e corretto comportamento dello studioso a sostenere l’importanza della morale e dell’altruismo, dall’altro la sfrontatezza e l’arrivismo di Rameau che fa delle sue doti di parassita e adulatore i punti di forza per ottenere riconoscimento sociale e denaro.
Dalla conversazione tra i due emerge un ritratto della società tutt’altro che positivo, incarnato da un Silvio Orlando dall’abilissima capacità dialettica che dà vita a un personaggio sarcastico e pungente, consapevole ma disincantato, che professa la supremazia dei piaceri materiali, sostenendo l’arte dell’interesse personale. Storia d’altri secoli, eppure potrebbe essere un pezzo di attualità, ambientato in un qualsiasi ristorante, anziché al Café de la Régence.
Questo perché la natura umana, nel suo insieme di vizi e virtù, non è poi così soggetta allo scorrere del tempo. Così, come deve essere, resta il dubbio che questa dissoluta anima cui presta il volto uno straordinario Silvio Orlando, sia in realtà un raffinato pensatore capace di capovolgere le teorie filosofiche di Diderot, non solo uno spregiudicato opportunista. Sul palco, insieme a Silvio Orando ci saranno Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini e Luca Testa (al clavicembalo). La traduzione e l’adattamento sono di Edoardo Erba e Silvio Orlando. Il burattino Jean Philippe è del maestro Roberto Abbiati.
Il costo dei biglietti va dai 17 ai 25 euro. Previsti gli abbonamenti “poltronissima”, “poltrona” e “giovani”. Ogni abbonamento darà diritto a un ingresso omaggio per gli spettacoli alla ex chiesa di Sant’Egidio (il cui costo è di 10 euro).
Biglietti, abbonamenti e informazioni sugli spettacoli in cartellone presso il botteghino del Teatro San Leonardo (via Cavour), aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 15,30 alle 19.
Nei giorni degli spettacoli, il botteghino sarà aperto dalle 10,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 19. Prevendite autorizzate: Underground, Promotuscia e online su www.pointtickets.it . Ulteriori informazioni sugli spettacoli: 335 474640, info biglietteria 328 7750233.
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