FERENTO – Primo appuntamento, domenica 22 luglio, alle 19,30, dei tre che “Tramonti a Ferento” dedica a Gabriele D’Annunzio nell’80° annniversario della scomparsa del letterato: l’incontro è dedicato a Maria Hardouin, duchessa di Gallese, unica moglie del vate, e alle “Muse” di D’Annunzio, alcune delle tante donne che furono amanti del poeta. L’evento sarà preceduto, alle 18.30, da una visita all’area archeologica di Ferento.
Maria Hardouin di Gallese, oltre ad essere la moglie di Gabriele D’Annunzio fu, sostanzialmente, la donna con cui il poeta ebbe una relazione di maggior durata. Bellissima, bionda e alta, quanto delicata, figlia di Giulio Hardouin e di donna Natalia Lizzani, irruppe nella vita di D’Annunzio, ma pagò successivamente un prezzo alto di dolore e di sofferenza a causa dei continui tradimenti. I due ebbero tre figli: Mario, Gabriellino e Ugo Veniero. Maria, divenuta principessa di Montenevoso per via del titolo concesso al marito, morì novantenne, sopravvivendo al suo singolare sposo di 16 anni. I biografi, che ancora oggi, accortamente, dedicano libri sulla sua esperienza matrimoniale, la definiscono “di carattere certamente non invasivo, seppe inserisi in ogni situazione, ancorchè imbarazzante, assecondando la natura di D’Annunzio. Per rendersene conto – aggiunge una nota – basterebbe visitare Palazzo Altemps a Roma, a due passi da piazza Navona, da dove partì la sua avventura terrena e la Villa Mirabella al Vittoriale dove si concluse, per immaginare che, in mezzo ai due estremi, si dipanò un convulso susseguirsi di eventi, i più incredibili dell’epopea in cui visse”. In occasione dell’incontro a “Tramonti” verrà riproposto “Il peccato di maggio”, il famoso “Intermezzo di rime” che il vate dedicò alla sua esperienza matrimoniale. Si parlerà inoltre delle “muse” che ispirarono il letterato, essendo sue amanti, a scrivere romanzi e poesie. In particolare il rapporto intenso con Elvira Natalia Fraternali più conosciuta come Barbara Leoni, bellissima donna romana che ispirò le opere più famose di D’Annunzio: il Piacere, il Trionfo della morte, L’Innocente, Le Elegie Romane. E di tante altre con le quali divampò una violenta passione (il difficile rapporto con la diva Eleonora Duse, quello con la principessa Alessandra Starrabba di Rudini e ancora quello con Maria Gravina Cruyillas di Ramacca, dalla quale ebbe due figli, il secondo mai riconosciuto). In numerosi casi la relazione amorosa è documentata da una corrispondenza formata da centinaia di lettere preziosamente conservata al Vittoriale. La rievocazione dannunziana, che sarà seguito da altri due appuntamenti (1° agosto “La vita del Vate” e il 5 agosto “Omaggio a D’Annunzio) è a cura del giornalista Giuseppe Rescifina. Simonetta Pacini leggerà brani tratti dalle opere del letterato pescarese.
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