VITERBO – Nel pomeriggio di giovedì 11 dicembre alle 17, la Delegazione Fai di Viterbo presenta il secondo appuntamento de “I giovedì del Fai”, rassegna di conferenze incentrata sui temi della conoscenza, della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico e ambientale italiano.
Partendo dalla recente pubblicazione dell’ultimo libro di Marco Saverio Loperfido “Claude Glass” (Annulli Editori), l’incontro sarà l’occasione per ripercorrere le tappe principali del progetto Ammappalitalia e del Giro della Tuscia in 80 giorni, con l’obiettivo di aprire un dialogo sul tema del camminare come pratica di riappropriazione del territorio e del paesaggio.
Il tema dell’incontro è “Il progetto Ammappalitalia. Percorsi e traciati da paese a paese”. Conferenza di Marco Saverio Loperfido sul tema del camminare come pratica di riappropriazione del territorio e del paesaggio. Si svolgerà nella sala conferenze della Biblioteca Consorziale Anselmo Anselmi, viale Trento, 18/E (secondo piano) – Viterbo.
Esiste un modo nuovo e pressoché inesplorato di tutelare il paesaggio italiano e di promuoverne la conoscenza, quello di creare o riscoprire la rete di percorsi a piedi nei territori stessi, da paese a paese, andando in controtendenza alla moda di cementificare, di asfaltare e di dimenticare gli antichi tracciati.
Ammappare un territorio significa salvaguardare le strade bianche che attraversano da secoli le campagne, incentivarne l’utilizzo per il turismo ma anche per brevi spostamenti da parte degli abitanti locali.
Ammappare un territorio significa tenerlo sotto controllo, monitorarlo. Sempre più spesso, proprio perché le strade sterrate e le campagne sono abbandonate, diventano luogo ideale per discariche abusive e scempi edilizi.
Ammappare un percorso tra un paese e l’altro significa ridare ai borghi italiani il ruolo storico e sociale che da sempre hanno, ovvero di essere isole di civiltà tra la selvatichezza e l’ostilità della natura. Un percorso che passa da un paese all’altro è infatti una parentesi avventurosa, al termine della quale si rientra piacevolmente nel consorzio umano, accogliente e ordinato. Significa dunque utilizzare i paesi come luoghi di ospitalità vera e propria, luoghi di posta, dove riposarsi, rifocillarsi, trovare tranquillità dal viaggio.
Significa incentivarne il ripopolamento e l’economia locale. Molto più dei semplici sentieri per escursionisti (che partono da un punto e arrivano in un altro per poi tornare alla macchina parcheggiata), i percorsi che si snodano da paese a paese non sono caratterizzati solamente dall’ottica turistica, ma creano le basi conoscitive e strutturali per un radicale cambiamento della maniera di esperire il territorio e il mondo. Camminare infatti, nell’epoca della fretta e della superproduzione, è ormai diventato un atto rivoluzionario.
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