VITERBO – La romantica e intensa vita di Caterina Boratto, raccontata dalla prosa coinvolgente della figlia, Marina. La storia affascinante e indimenticabile di una diva del cinema che incantò – tra i tanti – anche Fellini e Pier Paolo Pasolini. Converserà con l’autrice Gianfranco Angelucci, storico del cinema.
Martedì 3 maggio alle 17,30 Gli Speciali presentano il libro di Marina Ceratto sulla storia di sua madre, celebre diva del cinema degli anni 30 (fu diretta nel classico della storia del cinema “Vivere” di Louis B. Meyer) e che poi continuò la sua carriera girando ruoli importanti in alcune pellicole di Federico Fellini (8 e mezzo e Giulietta degli Spiriti), e che verso la fine della sua carriera interpretò anche il ruolo della Signora Castelli nell’ultimo film di Pier Paolo Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma, ispirato al marchese De Sade. Tra le sue apparizioni spicca anche il film Campo de’ Fiori dove recita con Aldo Fabrizi e la Magnani.
Marina Ceratto esordisce nel 1964 nella parte di Madame Récamier ne «I grandi Camaleonti» di Federico Zardi, per la regia di Edmo Fenoglio. Nel 1969 interpreta «Le femmes» di Jean Aurel e «Block Notes» di un regista di Federico Fellini. Nel 1970 abbandona il cinema per il giornalismo e fino al 1972 tiene una rubrica fissa su Paese Sera dal titolo: “A cena con…”. Laureatasi alla Sapienza di Roma con una tesi su Guido Gozzano, lavora per “Tempo Illustrato”, “Il Mondo” e come corrispondente per gli Esteri a la pagina culturale del “Messaggero”. Come autrice collabora per la RAI a vari programmi culturali. Nel 1982 pubblica per Mondadori «Il chi è delle donne italiane», primo dizionario biografico dedicato alle donne più o meno celebri nei vari campi. Sono apparsi numerosi suoi saggi e articoli poesie e racconti su “Gente”, “Epoca”, “Cahiers du cinema”, “La critica sociologica”, “Sigma”, “Spirali”, “L’Avanti”, “Il Sole 24 ore”, “La rivista della Fondazione Agnelli”, “Carte segrete”, “Paragone”. Attualmente lavora nella redazione romana di “Gioia”.
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