Flaminio Gualdoni ospite del Consorzio delle biblioteche. Martedì 26 alle 18, nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli”, in viale Trento 18/e, il critico presenterà il suo ultimo libro “Storia generale del nudo” (ed. Skirà, 2012). L’appuntamento, inserito nel cartellone autunnale del Sal8 delle 6, sarà diretto dal critico d’arte Pietro Boschi e da Barbara Martusciello.
Dalle “Grandi Madri” paleolitiche agli atleti greci, dalla Venere di Urbino di Tiziano all’Uomo Vitruviano di Leonardo, dalla Odalisca di Boucher a quelle di Ingres, dalle amazzoni di Newton ai desolati corpi senza vita di Serrano. Un viaggio nella storia dell’umanità attraverso la massima forma di espressione artistica, il nudo appunto. Il nudo visto come incarnazione della bellezza perfetta trionfo ma anche rappresentazione del brutto, ostentato nell’arte del ’900, il nudo che diventa esso stessa un’opera d’arte nelle avanguardie del dopoguerra. Un tuffo in un mare inebriante che racconta evoluzione e sensibilità, dalle esaltazioni superomistiche alla consapevolezza della fragilità umana.
A circa un anno dalla sua uscita, il libro di Gualdoni resta una delle più interessanti novità nel panorama editoriale dell’arte. Con ottima capacità divulgativa, e senza venir meno all’attendibilità scientifica, l’autore dispiega nelle sue pagine non solo la millenaria storia del nudo come genere artistico; ad essere trattata in modo agile e accattivante è infatti la storia delle concezioni artistiche di cui il corpo nudo scolpito, dipinto, fotografato non è che la più persuasiva delle espressioni. Ad ogni epoca la sua teoria e la sua pratica artistica, e ad ogni teoria e ad ogni pratica una o più nudità a corrisponderle, sempre nella esaltante e tangibile pregnanza dell’immagine estetica.
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