PRESENTAZIONI – Antonello Ricci racconta Il Colombiano

2011. il libro e lo spettacolo
2012. l’audiolibro
2013. sta per tornare lo spettacolo… 
intanto… per la prima volta Antonello Ricci racconta in pubblico il suo racconto…
Gli aperitivi del santo editore
Sabato 21 settembre – ore 18.30
 appuntamento nella sede di Davide Ghaleb editore
 Via Roma, 41 – Vetralla
Davide Ghaleb editore e la banda del racconto presentano “Il colombiano”
Di adozioni & altre biologie (Davide Ghaleb editore 2011)
Conduce
 Gabriella Norcia
. Sarà presente l’autore. A seguire aperitivo
Biglietto: acquisto di un libro a scelta dal ricco catalogo di Dg editore
Il Colombiano di Antonello Ricci (Il Colombiano. Di adozioni & altre biologie, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2011) è una fiaba d’amore.Una storia di padri e figli. Un racconto autobiografico. Al filtro della scrittura, paure sentimenti desideri di una esperienza straordinaria: l’adozione da parte dell’autore, nel maggio 2004, del suo secondo figlio, Juanco (Juan José).
Ma occhio al sottotitolo: ogni padre adottivo si renderà conto, prima o poi, che in amore non c’è differenza.
Tra paternità e paternità. Tra seme e seme. Perché ogni adozione è biologia. Perché ogni biologia è in realtà un’adozione. Il Colombiano è insomma un elogio del seme bastardo. Un nudo inno alla bellezza della vita. L’arrivo di Juanco ha gioiosamente spedito gambe all’aria la vita di Ricci: da una parte rafforzandone il rapporto d’amore col primo figlio, Lorenzo (autore delle stralunate illustrazioni del libro);
Dall’altra riportandolo, «attraverso la terra dei ricordi», al tempo in cui anche lui era un figlio: figlio di un figlio adottivo a sua volta, perché orfano.
Ma Il Colombiano è anche un omaggio: Juanco è nato il 25 aprile 2003 a Medellín. Insomma è concittadino di Fernando Botero e dello Juanes di Camisa negra, una canzonetta che tutti avrete canticchiato, almeno una volta, guidando nel traffico o mentre vi facevate la barba.
Purtroppo Medellín è anche famosa, e dolente, per la leggenda di Pablo Escobar e per il cartello del narcotraffico, per la Virgen de los Sicarios e per quei killer-ragazzini che, devotissimi, ogni giorno le consacrano pallottole. Così Il Colombiano si presenta pure come una fantasia horror, una dichiarazione d’amore alla città «funesta e aerea» che i Colombiani stessi considerano la Napoli di Colombia.
Il libro narra gli ultimi istanti del consueto gioco serale tra un padre e un figlio, «di semi diversi, prima dispersi poi ritrovati». Come ogni sera, alla fine del gioco, già sotto le coperte, il figlio chiede al padre: «mi racconti una storia?».
Lui acconsente. E racconta. Tutte le sera una stessa fiaba: «quella del bambino che non dormiva mai». E quando il ragazzino si addormenta, il padre si perde nel dormiveglia dei suoi ricordi. Finché anche lui sprofonda nel sonno. A questo punto, dal corpo del figlio addormentato si desta lo spettro del «sangre», il morto-vivo di un passato che non passa mai, ignobile e feroce. Si desta e parla parla parla.
Il Colombiano è un racconto in versi. Strutturato in quattro quadri, ciascuno dei quali si sviluppa come variazione su una diversa tipologia testuale: dal ritratto del ragazzino, svolto a forme liriche, a un particolare genere di fiaba aperta; dal racconto in flashback al monologo teatrale vero e proprio.


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Data
21/09/2013
18:30

Organizzatore
LIBRERIA GHALEB

Location
Casa editrice Davide Ghaleb

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