VITERBO – Due grandi solisti orgoglio della Tuscia, il violoncellista Gianluca Giganti e la pianista Anna Lisa Bellini, saranno i protagonisti del concerto di sabato 14 aprile alle ore 18 all’Auditorium “S. Maria in Gradi”, in cartellone nella XIII Stagione Concertistica pubblica dell’Unitus.
Gianluca Giganti, originario di Caprarola, è il primo italiano nell’albo d’oro al Concorso Internazionale “Primavera di Praga” nel 1994 e vincitore del Terzo Premio, oltre al Premio Speciale della Giuria, al Concorso “Roberto Caruana-Premio Stradivari” di Milano nel 1996. Attualmente è titolare di violoncello presso il Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento e ricopre stabilmente il ruolo di Primo Violoncello nell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli. La pianista Anna Lisa Bellini, una vita dedicata alla musica e al pianoforte, ha fondato nel 2002 il Beethoven Festival Sutri (giunto quest’anno alla XVII edizione) ed è titolare di pianoforte presso il Liceo Musicale “Santa Rosa da Viterbo”. Vanta una trentennale carriera costellata da concerti in Italia, Germania, Cile, Giappone, Belgio, Svizzera e Francia per la quale è stata recentemente premiata dal Canova Club di Roma con il premio “R.O.S.A Risultati Ottenuti Senza Aiuti”.
Il programma proposto dal duo si configura come un viaggio attraverso due secoli di musica con quattro tappe principali a partire dalla Sonata n.4 in do maggiore op. 102 n.1 di Beethoven, composizione tra le più audaci che il titano della musica abbia scritto per duo cameristico e che anticipa quella sua fase che Wilhelm von Lenz chiamò “terzo stile “. Segue un omaggio a Claude Debussy, nel centenario dalla scomparsa, di cui verrà eseguita la Sonata in Re minore per violoncello e pianoforte, opera che esplora a fondo tutte le risorse tecniche, espressive e timbriche dei singoli strumenti e che nei loro impasti sonori trova la sua espressione più autentica. Fra gli anniversari da non dimenticare c’è anche il 150° dalla scomparsa di Rossini ed il viaggio continua con Martinů e le sue Variazioni su un tema di Rossini (1942), brano che consente di apprezzare il lato più frivolo e leggero del compositore grazie a un brillante virtuosismo che mette a dura prova le doti tecniche degli interpreti. Conclude il concerto la sonata in re minore di Dmitri Šostakovic, composta a 28 anni di età e dedicata al violoncellista Viktor Kubatsky. È questa l’unica composizione che Šostakovic ha concepito per questo organico e riflette pienamente il suo stile originale di grande compositore della musica moderna russa, vivendo da artista il clima politico e culturale della Russia Moderna dalla rivoluzione sovietica ad oggi.
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