Un ragazzo e una ragazza rinchiusi in un enorme edificio abbandonato, a Napoli. L’uno deve sorvegliare l’altra. Lei è la prigioniera, lui è obbligato dal capoclan della zona a fare da carceriere. Veronica si comporta da donna matura e spregiudicata, Salvatore da ometto che deve badare al lavoro e alla tranquillità: Sono entrambi vittime ma è come se ognuno dia la colpa all’altro della propria reclusione: Tra le mura di quel luogo isolato e spaventoso, i due trovano il modo di riaccendere i sogni e le suggestioni di un’adolescenza messa troppo in fretta da parte:
“L’intervallo è così bello che molti si chiederanno come mai non fosse nel concorso principale.” (F. Ferzetti, Il Messaggero)
“La più bella sorpresa di questa Mostra è un fil italiano, l’esordio del cinema di finzione di Lorenzo Di Costanzo con L’intervallo, presentato nella sezione Orizzonti, per cui vale la pena scomodare la parola ‘capolavoro’ ” (P. Mereghetti, Corriere della Sera)
In collaborazione con UCCA all’interno della rassegna itinerante “L’Italia che non si vede – IV edizione”
Pluripremiato a Venezia 2012.
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