Il 17 luglio alle 17 presso la sala consiliare del Comune di Marta, verrà presentato il romanzo dal titolo “Ciao vita, ciao amore!” di Riccardo Sanna. Nell’occasione, saranno presenti oltre all’autore, l’assessore alla Cultura Cinzia Pistoni, il parroco della cittadina don Roberto Fabiani e la direttrice e neurologa del Centro Sert di Viterbo dottoressa Anna Rita Giaccone.
La storia d’amore tra Francesca e Alfredo è intensa, travolgente, un vero e proprio colpo di fulmine che destabilizza la vita di entrambi, donando l’energia per andare oltre un passato doloroso (anche se si tratta di dolori molto diversi tra loro).
Riccardo Sanna parla anche di scottanti problemi sociali quali la dipendenza dal gioco d’azzardo, un fenomeno di cui anche il paese di Marta non ne è immune e che spesso è causa di fortune che con la dipendenza dal gioco, vengono dilapidate con conseguenze a volte inimmaginabili, di uno Stato miope e crudele giunge addirittura a “sfruttare” per scopi (molto) redditizi.
Efficace, a tal proposito, nel capitolo “Il gioco”, la descrizione di un Alfredo letteralmente assediato da tante, troppe sollecitazioni. Ma, grazie a un programma di auto-recupero e all’amore per Francesca, il problema viene pian piano superato. “Un giorno alla volta”, come recita lo slogan del programma, “Dodici passi”, reso celebre dagli Alcolisti Anonimi.
Quello delle dipendenze è un mondo dalle infinite sfumature che non può essere liquidato con poche parole, perché è una superficialità davvero micidiale che uccide, condannando ottusamente.
Un altro grave problema sociale affrontato è quello del razzismo, anche in questo caso partendo da un’ottica particolare: quella di chi conosce bene ciò che è avvenuto (e ancora avviene) in Sudafrica.
La storia si svolge in una Roma che si apre al lettore ben al di là di trite e ritrite immagini da copertina conosciute in tutto il mondo: il Giardino degli Aranci, la Cupola di San Pietro vista in una particolarissima cornice. È in questo mondo magico e reale al tempo stesso che i protagonisti si muovono, vivono, pulsano insieme al mondo. È un “tocco” benefico, il loro, che contagia anche gli altri, tutt’intorno.
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