All’interno delle celebrazioni del bicentenario verdiano il Tuscia Operafestival propone nel cartellone 2013 la “Fantasia dal Rigoletto”. Le arie più importanti dell’opera di Giuseppe Verdi saranno suonate dall’Ensamble d’Archi del Tuscia Operafestival venerdì 9 agosto nel cortile di Palazzo dei Priori alle 21. A Viterbo saranno riproposti i brani più famosi dell’opera: il più importante è conosciuto è “La donna è mobile” che viene cantata nel terzo atto.
Con “Il Trovatore” (1853) e “La Traviata” (1853), il Rigoletto è parte della cosiddetta “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi. Centrato sulla drammatica e originale figura di un buffone di corte, Rigoletto fu inizialmente oggetto della censura austriaca. La stessa sorte era toccata nel 1832 a Le Roi s’amuse di Victor Hugo, bloccata dalla censura e riproposta solo 50 anni dopo la prima. Nel dramma di Hugo, che non piacque né al pubblico né alla critica, erano infatti descritte senza mezzi termini le dissolutezze della corte francese, con al centro il libertinaggio di Francesco I, re di Francia. Nell’opera si arrivò al compromesso di far svolgere l’azione alla corte di Mantova, a quel tempo non più esistente, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e cambiando il nome del protagonista da Triboulet a Rigoletto (dal francese rigoler che significa scherzare). Intenso dramma di passione, tradimento, amore filiale e vendetta, Rigoletto non solo offre una combinazione perfetta di ricchezza melodica e potenza drammatica, ma pone lucidamente in evidenza le tensioni sociali e la subalterna condizione femminile in una realtà nella quale il pubblico ottocentesco poteva facilmente rispecchiarsi. Dal punto di vista musicale abbiamo, fin dal preludio, il ripetersi costante del tema della maledizione, la ripetizione della nota Do in ritmo puntato.
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