VITERBO – Venerdì 31 gennaio ore 21:00, al Teatro Unione ecco “Madre”, il Balletto Civile di Michela Lucenti.
Cambiare il mondo significa innanzitutto sconvolgere il sistema che ci ha generato.
Ogni rivolta, ogni lotta per i diritti, personali e di tutti, è sempre una scelta di rottura, uno sradicamento.
MADRE ci connette con la nostra origine e il suo superamento.
Su questo magma incandescente, dieci danzatori generano un teatro totale sul concetto di rivoluzione, dove la ricerca fisica confluisce in una drammaturgia che sa di cinema.
Siamo figli di questo secolo di rivolte e di diritti conquistati, sappiamo tagliare il cordone ombelicale con la nostra nascita?
Il rapporto con la madre è il punto da cui partire per riflettere sulla forza dei legami ancestrali e sulla capacità di districarsi nel rapporto magmatico con la propria origine.
Balletto Civile propone una sineddoche su questo tema così sfaccettato e articolato e per affrontarlo ha intrapreso un confronto con il drammaturgo e poeta tedesco Heiner Muller, che spacca il testo e lavora sull’inconscio e in particolare dall’incontro con due dei suoi drammi: Medea e Descrizione di un quadro.
Una babele di immaginari nutrita dallo spazio scenico, un grande cielo 16:9 che come una sorta di grembo materno accoglie una colonna sonora cinematografica, zoomate e campi lunghi, dove il suono diventa immagine reso ulteriormente sensibile da un sistema di microfoni che amplifica ogni sospiro, bisbiglio, tonfo, consistenze ed esperienze, per un teatro totale che si destreggia continuamente tra discorso danzato e parlato cercando una terza via: la visione, esperienza sinestetica che mescola differenti linguaggi.
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