VETRALLA – “Vetralla ripensare per progettare. Dalle immagini storiche agli studi sulla storia della città.
Quale percorso?”
Tutto pronto per la mostra/conferenza /dibattito a cura di
Elisabetta De Minicis
e
Giovanna Caterina de Feo. Si svolgerà sabato 12 aprile alle 10,30.
E’ promosso dall’
Università degli Studi della Tuscia, (Sma)
Museo della Città e del territorio,
associazione Storia della città,
Davide Ghaleb Editore con la partecipazione di
Fai sezione di Viterbo,
Amici delle tombe dipinte di Tarquinia.
A partire dal 2001, a seguito di un incontro con la comunità di Vetralla, sono stati organizzati dal Museo della città e del territorio in collaborazione con le Università di Roma – La Sapienza e della Tuscia (VT) una serie di convegni (sei per l’esattezza) che coinvolgendo gli amministratori dei comuni altolaziali, docenti e rappresentanti di associazioni locali hanno affrontato le principali tematiche che riguardano la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dei centri storici e del paesaggio della Tuscia meridionale.
Con questo nuovo appuntamento, che non sarà un vero e proprio convegno ma un semplice dibattito, si vuole, prendendo Vetralla come esempio, avviare una riflessione su un aspetto: confrontando le immagini di ieri con la realtà di oggi quali effettive migliorie sono state apportate alla città storica?
La viabilità e la sua pavimentazione, l’arredo urbano, i monumenti, le piazze e le fontane, i palazzi, i giardini, il paesaggio suburbano in quale modo si presentano ai cittadini ed agli ospiti che frequentano questi spazi?
La qualità della vita, i servizi, il benessere economico certamente più diffuso rispetto a cent’anni fa ha trasformato la città storica in un prezioso salotto da godere nelle sue bellezze o ha reso questi luoghi, nati per la convivialità, spazi utilizzati come parcheggi, semideserti e caratterizzati dal degrado?Quale percorso seguire?
Sono stati invitati a partecipare in primo luogo le persone sensibili, gli amministratori, i comitati spontanei e le realtà politiche che si impegnano sul territorio, le associazioni che credono alla valorizzazione del patrimonio culturale e, soprattutto, quelle che già da tempo lavorano concretamente in questo senso.
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