VITERBO – Promuovere la frequentazione del patrimonio montano della Tuscia e offrire un percorso terapeutico innovativo agli utenti del Dipartimento di salute mentale (Dsm). Con questo doppio intento sul finire del 2013 la Asl di Viterbo, insieme al locale CAI (Club alpino italiano), ha dato il via a un progetto di montagnaterapia rivolto a utenti seguiti nei programmi di riabilitazione nei Centri diurni psichiatrici presenti nel territorio provinciale.
A distanza di un anno è tempo di tracciare un bilancio sui risultati raggiunti attraverso un convegno, dal titolo “La montagna che cura. Un anno di montagna terapia, riflessioni e valutazioni sul percorso intrapreso dagli utenti del Dsm, dagli operatori e dai volontari del Club alpino italiano di Viterbo”. L’evento si terrà martedì 14 ottobre, dalle ore 9,30 alle ore 13, nella sala delle conferenze dell’Amministrazione provinciale di Viterbo. Interverranno il direttore del Dsm Alberto Trisolini, il presidente del CAI Alessandro Selbmann e lo psichiatra del Dsm della Asl di Rieti Paolo Di Benedetto.
“La montagnaterapia – spiega Alberto Trisolini – comprende diverse attività svolte nell’ambiente naturale che favoriscono i processi evolutivi legati alle dimensioni potenzialmente trasformative della montagna. L’obiettivo è facilitare lo sviluppo di capacità di relazione e di introspezione e, in ultima analisi, il miglioramento della qualità della vita di piccoli gruppi di utenti psichiatrici (intorno a 10 soggetti). È un’esperienza psicosociale con forte valenza relazionale ed emozionale. Si tratta naturalmente di un’attività di natura complessa che richiede l’utilizzo di competenze cliniche e di appropriate metodologie attraverso una specifica formazione degli operatori e la verifica degli esiti. Nel corso di questo anno di attività, i nostri operatori, insieme agli accompagnatori di montagna del CAI specificamente formati, hanno guidato nell’ambiente naturale gli utenti dei Centri diurni psichiatrici ottenendo dei risultati per certi versi sorprendenti e incoraggianti. Di questo parleremo nel convegno di martedì prossimo”.
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