Domenica 29 settembre alle ore 17.00, presso la propria sede a Palazzo Maccabeo Maccabei in via Lunga a Tuscania, l’associazione culturale ViviTuscania presenta la conferenza di Claudio Orlandi “La Grotta della Regina, quale mistero?”. La conferenza fa parte del cartellone di iniziative proposte dalla città di Tuscania per festeggiare le Giornate Europee del Patrimonio 2013 ed è frutto del lavoro del Gruppo Speleologico Emiliano coordinato da Claudio Orlandi per il Comitato scientifico F.Malvolti di Modena sul territorio tuscanese. La Grotta della Regina si trova all’interno della necropoli di Madonna dell’Olivo che prende il nome dall’omonima chiesa rinascimentale che la affianca, precisamente sul primo dei tre gradoni che scendendo lungo un pendio verso la valle del Marta, compongono l’intera necropoli. E’ qui che ripetute campagne di scavo, iniziate già nei primi anni dell’ottocento dalla famiglia Campanari, portarono alla luce le tombe della famiglia Curunas e la tomba del Sarcofago delle Amazzoni. La Grotta della Regina rimane comunque il sito archeologico di maggiore interesse dell’area a causa della complessa planimetria dell’ipogeo di epoca ellenistica che ancora oggi è fonte di un irrisolto mistero. Il nome ” Grotta della Regina” è dovuto alla leggenda secondo la quale, al momento della scoperta, l’archeologo Secondiano Campanari vide dipinto sulle pareti della grotta il volto di una giovane, forse una regina, che si dissolse rapidamente dopo alcuni istanti. Il sito è costituito da un lungo e ripido dromos dal quale si accede ad una camera sepolcrale dal perimetro irregolare al cui interno si trovano due colonne poste a sostegno della volta. A conferire suggestione alla tomba, sono gli innumerevoli cunicoli che si sviluppano seguendo molteplici direzioni, su tre livelli, e che ancora oggi non hanno trovato spiegazioni. Proprio questo insolito labirinto è stato oggetto dell’esplorazione del Gruppo Speleologico Emiliano che ha censito le numerose gallerie sotterranee di cui è composto, alcune delle quali si ripiegano su se stesse o si allargano in stanze quadrate, imbattendosi in scoperte rilevanti che contribuiscono ad accrescere il mistero che lo avvolge fin dall’800 e che ha dato origine a numerose e singolari interpretazioni.