SUTRI – Dopo un mese intenso di musica, danza, opere classiche, il recente soldout del concerto Prog Symphony dello scorso 29 luglio e la partecipazione appassionata e numerosa del pubblico, si avvia a conclusione, all’Anfiteatro romano di Sutri, la ventesima edizione di Teatri di Pietra.
La rassegna, per la direzione artistica del Maestro Aurelio Gatti, ha portato in scena 130 manifestazioni in 23 siti archeologici, con l’obiettivo di raccontare il presente in luoghi ricchi di storia – noti e meno noti – attraverso opere classiche e contemporanee, per riuscire a creare un progetto sinergico tra più soggetti e dare vita a performance di elevato spessore tra danza, musica e teatro in completa fusione con l’archeologia ed il paesaggio.
La rassegna, con il coordinamento del Maestro Aurelio Gatti, ha portato in scena 130 manifestazioni in 23 siti archeologici, con l’obiettivo di raccontare il presente in luoghi ricchi di storia – noti e meno noti – attraverso opere classiche e contemporanee, per riuscire a creare un progetto sinergico tra più soggetti e dare vita a performance di elevato spessore tra danza, musica e teatro in completa fusione con l’archeologia, la storia ed il paesaggio.
La degna conclusione di un cartellone così ricco di spessore, per Sutri è un’altra anteprima nazionale: la Carmen che andrà in scena sabato 5 agosto.
Con le coreografie di Luigi Martelletta e le musiche di Bizet, la compagnia Almatanz mescola, nello spettacolo, sangue, amore e morte.
Il sipario si apre con la scena finale e poi attraverso una voce narrante si riallaccia, man mano, come in un flashback, fino a quella iniziale.
Nella versione proposta la Carmen e soprattutto gli altri personaggi hanno delle sfumature diverse e mai rappresentate ed il rapporto che lega Josè a Carmen è quello che intende l’amore ed il destino come un’entità fatalmente predeterminata, nella consapevolezza che mai potrà essere alterata.
Venerdì 4 agosto sul palco sarà invece la compagnia Ebe Koinè con Parola di donne, tratto da Omero, adattamento Stefano Sarra e Ornella Marcucci per la regia di Stefano Sarra con Daniela Babini, Katia Francescon, Stefania Grano, Ornella Marcucci, Melania Mastrangelo, Cristina Palma, Liliana Scaffa, Donatella Vinotti, Francesca Zamparelli.
Lo spettacolo ha per protagoniste, con “l’unica eccezione della virgiliana Didone, le eroine immortali della letteratura greca: Andromaca, Cassandra, Circe, Clitemnestra, Elena, Elettra, Nausicaa e Penelope, che rivivranno sulla scena le passioni che hanno determinato il loro destino: amore e odio, sensualità e vendetta, religiosità e tradimento, pulsioni potenti che hanno generato da sempre le storie degli uomini, e sanno dare ancora oggi voce alle nostre emozioni.
Introduce le donne Zenaide, una panettiera, un personaggio che respira l’aria senza tempo delle altre, che osserva e si nutre con il pane del racconto.
Donne fedeli fino al sacrificio di sé stesse, fedifraghe senza rimorso, pervase d’amore, fragili, caste, sfrenatamente erotiche. Le loro parole sanno del sale di lacrime vere e di mare, di leggenda e di mito. Sono parole che hanno attraversato il tempo per farsi ascoltare.”
Teatri di Pietra è a cura di Pentagono Produzioni, in collaborazione con il Comune di Sutri, il patrocinio del Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, la Regione Lazio, la Rete nazionale dei Teatri di Pietra, Fondazione Carivit e la sinergia con Archeoares e Extra Tuscia Experience
No Comments