L’eros sin dai tempi più antichi è sempre stato raccontato e vissuto in maniera esplicita, senza sovrastrutture.
Basta guardare le raffigurazioni etrusche presenti nelle necropoli, dove nelle tombe, luogo ancestralmente tenutario di tristezza e dolore, si vedono solo scene di banchetti, giochi, caccia, pesca e in molte di queste situazioni ci sono di accompagno scene di sesso o erotiche molto esplicite senza nessun tipo di censura.
Il punto di partenza della ricerca di Massimiliano Capo, proprio sul tema dell’amore, può essere questo: la dimensione erotica che vive di una libertà propria (sempre nel rispetto e nella consensualità).
Un eros che si traduce nel dono di sè, una comunicazione sessuale della gioia este(a)tica, oltre la compostezza e la ragionevolezza.
E’ solo l’istante presente che conta, la ricerca del punto in cui liberare la mente e il cuore dagli affanni della normale condizione servile con cui ci rapportiamo con il mondo e che ci spinge a rendere produttivo anche l’eccesso.
Shot racconta di questo scarto, della possibilità di sottrarre ironicamente alla (ri)produttività un gesto, il gesto, massimamente produttivo di vita. Non per negarla, la vita, ma per riaffermarla compiutamente nella dissipazione autoriferita di energie.
Massimiliano Capo presenta, in occasione della nona giornata del Contemporaneo promossa da Amaci per il prossimo 5 ottobre dalle 12 alle 20 presso Justees in viale Raniero Capocci 10 a Viterbo, due brevissimi video in loop, nei due camerini del negozio, spazi abitualmente non adibiti per le verità del sesso ma che ricordano fortemente Coventry e Lady Godiva.
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