VITERBO – Lo scrittore Giorgio Nisini partecipa all’iniziativa Uno scrittore, un carcere. Settimana nazionale della letteratura in carcere, promossa dal Ministro della giustizia Andrea Orlando.
Nisini inconterà i detenuti del carcere di Mammagialla il 12 maggio e racconterà loro la sua esperienza di scrittore e di lettore.
A partire dal suo ultimo libro (La città di Adamo, Fazi, 2011), e con uno sguardo sul suo nuovo romanzo attualmente in lavorazione, l’autore viterbese accompagnerà i detenuti in un viaggio letterario sulla giustizia, tra scritture, film e grandi classici della letteratura occidentale.
L’iniziativa, nata per dare visibilità e concretezza alle tante esperienze che, in tempi e modi diversi, si svolgono nelle carceri italiane e al rapporto tra carcere e cultura, vede coinvolti in tutta Italia oltre sessanta scrittori. Oltre a Giorgio Nisini e al coordinatore della manifestazione, Marco Ferrari, l’iniziativa vede protagonisti, tra gli altri, Francesco Piccolo, Romana Petri, Gianrico Carofiglio, Aldo Cazzullo e Valerio Massimo Manfredi.
Gli scrittori che hanno aderito all’iniziativa daranno vita ad un progetto di grande visibilità sui percorsi risocializzanti dei detenuti, incentrati sull’importanza della lettura e della cultura in un momento particolarmente critico per il mondo carcerario. Sessanta autori che saranno impegnati in una serie di incontri in cui illustreranno ai detenuti le loro opere, il loro modo di scrivere, il genere letterario a cui si ispirano o più semplicemente presenteranno un capolavoro della storia della letteratura a cui sono molto legati.
Inoltre, raccoglieranno e faranno proprie le impressioni vissute nel corso di questi incontri, trasformandole in un racconto corale da scrivere insieme ai detenuti che sarà poi pubblicato nel sito del Ministero della Giustizia. L’iniziativa rientra fra le “attività trattamentali” che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria intende rilanciare grazie a interventi tesi a formare o a consolidare nei detenuti quelle attitudini utili ai fini del loro reinserimento nella società civile.
«Dopo la crisi – ha spiegato il Guardasigilli Andrea Orlando presentando l’iniziativa – si è rafforzata l’idea del carcere come luogo “parafulmine” delle contraddizioni sociali. Serve un riequilibrio rispetto alla tendenza attuale che non trova nessi tra la società e il carcere, perché è importante essere consapevoli che in carcere c’è una parte sociale, non si tratta di fenomeni da rimuovere. Dunque ben venga la Settimana della Letteratura in carcere, episodi di cui ci si accorge anche all’esterno – osserva il ministro – un bell’esempio di passione civile che gli scrittori mettono a disposizione. Mi auguro ci sia anche una riedizione di questo evento, è un’iniziativa assolutamente aperta, tanto più si allarga, meglio è».
“Sono molto felice di partecipare a questa iniziativa” – commenta Giorgio Nisini – “perché da sempre sono impegnato nella promozione della lettura e della cultura letteraria. Il carcere è un luogo in cui lettura e scrittura possono aiutare i detenuti non solo in un percorso di reinserimento nella società civile, ma anche in un percorso di crescita con se stessi. Leggere è un atto miracoloso: può avvenire ovunque e può portarti ovunque”.
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