L’11 gennaio 2014 il Museo territoriale del lago di Bolsena si arricchisce di una nuova sezione dedicata a “Testimonianze e relitti dal lago di Bolsena”. Testimonianze sommerse di vita, di lavoro, ma anche di avvenimenti tragici, antichi e moderni, raccontati dai relitti che il lago di Bolsena ha nascosto e conservato e che gradualmente tornano alla luce.
Nella nuova sezione espositiva si trovano asce da combattimento medievali, una celata rinascimentale ( XV – XVI secolo), coppi di terracotta del VII – VI sec. a.C. ed inoltre, una parte di aereo della seconda guerra mondiale.
Questo reperto, unico in Europa, è la torretta con mitragliatrici di un bombardiere americano recuperata dal fondo del lago lo scorso 22 maggio ad opera della Scuola Sub di Bolsena e del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Viterbo. La realizzazione di questo progetto espositivo è stata possibile grazie alla localizzazione del relitto, alle difficili immersioni a 90 metri di profondità effettuate da Massimiliano Bellacima e alla sua scoperta di una scritta – Ileen Lois – dipinta a mano ai lati della torretta.
Attraverso quel nome, dopo lunghe e complesse ricerche storiche, Mario Di Sorte è riuscito a ricostruire tutta la storia di questo aereo, degli uomini dell’equipaggio e della data di abbattimento. I documenti da lui rintracciati presso archivi militari hanno permesso di stabilire che Ileen Lois era la moglie del mitragliere della torretta di un B-17 caduto nel lago di Bolsena il 15 gennaio 1944 alle ore 13.30 colpito dalla contraerea tedesca. I 10 uomini dell’equipaggio si salvarono lanciandosi col paracadute, tre di loro vennero catturati dai Tedeschi, portati in Germania in campi di prigionia e poi rimpatriati alla fine del conflitto.
Questo episodio di guerra, ricostruito nei dettagli, è oggi illustrato per mezzo di pannelli espositivi che con immagini e documenti narrano quanto accaduto e testimoniano il coraggio di alcune famiglie che a rischio della propria vita salvarono questi aviatori nascondendoli per mesi. Dopo 70 anni viene così svelata una intrigante vicenda che vede intrecciarsi la vita di ogni uomo di questa Fortezza Volante con quella di persone altrettanto straordinarie incontrate durante la loro fuga.
Una storia ordinaria di guerra ma con risvolti umanitari, di solidarietà e di amore che questa nuova sezione museale riesce a divulgare.
Alla inaugurazione di sabato 11 gennaio saranno presenti alcune famiglie degli aviatori americani e degli italiani che li hanno aiutati.
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