VITERBO – Il 19 maggio sarà presentata a Viterbo una ricerca storica riguardante la città nel periodo della Prima Guerra Mondiale.
Rosanna De Marchi, dopo essersi cimentata nelle ricerche della seconda guerra mondiale, documentando Viterbo, e raccontando anche quanto è avvenuto nel nostro Paese, ora è pronta a farci conoscere quanto e come Viterbo sia stata coinvolta, nella Grande Guerra.
Come sappiamo, i primi anni del secolo scorso, la gente viveva nella miseria, quando l’Italia entrò in guerra, le città, i paesi si svuotarono, perché furono chiamati alle armi il 97 per cento degli uomini abili. Anche le famiglie si smembrarono poiché rimasero solo le donne, gli anziani e i bambini.
Mancava la mano d’opera nelle fabbriche, nei campi, l’Italia era al collasso.
Ma le donne, non si abbatterono, e, quando il Ministro Salandra, si rivolse a loro, chiedendo di prestare alla Patria, il loro operato,i loro sacrifici, e il loro impegno, esse non rifiutarono, ma con vigore si attivarono in ogni settore. In primis le volontarie della Croce Rossa, a loro si affiancarono le signore di alta borghesia, raccogliendo indumenti, da mandare al fronte, e le donne contadine, si misero a lavorare nei campi, guardare gli animali e quant’altro. Anche i bambini lavoravano, benché piccoli, avevano 6-7 anni, “sgobbavano” dall’alba al tramonto. In un certo senso per molte donne fu una conquista, un senso di emancipazione, dal momento che poterono dimostrare che erano in grado di fare lavori, come operaie nelle fabbriche di acciaieria, diventarono postine, autiste di treni, occuparono posti amministrativi. Erano come gli uomini e forse anche più brave. La nostra città, ha donato alla Patria 624 ragazzi morti sul campo di battaglia. Molti di loro furono decorati con medaglie d’oro, d’argento. Altri tornarono a casa mutilati, invalidi. Tanti altri sono rimasti dispersi o finiti in manicomio: Shell Shock, scemi di guerra. Sempre a Viterbo sono morti 61 soldati prigionieri austro-ungarici. Durante il pomeriggio dalle ore 16 in poi, Rosanna De Marchi, il prof Marco Zappa, il Colonnello Massimo Meola dell’ AVES, ed altri saranno, a Piazza della Rocca, a rispondere alle domande di chi sarà presente alle proiezioni di foto e filmati d’epoca. Insieme aspetteranno la staffetta militare che farà una sosta, nella piazza, per poi proseguire la corsa, fino ad arrivare il 24 maggio a Trieste.
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