E meno male che c’è l’arsenico.
L’acqua di Viterbo, con tutti i problemi che tristemente la caratterizzano, è la più cara del Lazio.
Da un’indagine condotta dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, nel Lazio c’è stato, dal 2007, un aumento del 41,2%, di cui ben il +4,1% solo nell’ultimo anno. Viterbo la città più cara della Regione con spesa media di 360 Euro a famiglia. Rispetto al 2007 quando la spesa media era di 177 euro, l’incremento complessivo è stato di oltre il 103%.
Sottolineando che l’acqua che esce dai rubinetti della Tuscia non può essere utilizzata né per bere né per cucinare perché non salubre, i dati di Cittadinanzattiva appaiono ancora più paradossali.
“Finalmente però oggi è possibile ottenere uno sconto del 50% sul costo della bolletta, oltre ad un rimborso forfettario per tutta l’ acqua in bottiglia che i cittadini hanno dovuto acquistare e adoperare al posto di quella fornita dal servizio idrico – affermano gli Amici di Beppe Grillo di Civita Castellana. Negli ultimi due anni molte associazioni di cittadini hanno fatto valere le loro ragioni davanti al giudice ordinario che anche ‘a causa della violazione delle regole di buona amministrazione’ (TAR del Lazio sentenza n°664 del 2012) ha inevitabilmente emesso sentenze in favore dei suddetti cittadini attribuendo rimborsi fino a 1500 euro per persona oltre al dimezzamento di tutte le bollette fino a che l’ acqua non tornerà ad essere davvero potabile. Sulla scia del TAR anche il giudice di pace di Viterbo Leonardo Colonnello ha emesso una sentenza in merito, sancendo di fatto la possibilità per ogni singolo cittadino di essere risarcito ( G.d.p. di Vt Sent. n-895/13 del 25/9/13)”