Review Category : Editoriale

NEWS – Macchina S.Rosa, la candidatura Unesco passa in sordina

Le parole di Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa e referente delle comunità delle grandi macchine a spalla, sono sufficienti a rendere tangibile l’atmosfera che si respira a Viterbo riguardo la candidatura Unesco della Macchina di Santa Rosa. ‘’E’ un evento di portata storica. Un evento del quale, purtroppo, gli stessi viterbesi non si rendono conto. La notizia sembra essere passata in sordina, e questo mi dispiace, soprattutto per il grande lavoro che abbiamo fatto in questi anni per arrivare a questo prestigioso traguardo’’. La stessa atmosfera che si è respirata oggi all’incontro organizzato al Museo Colle del Duomo dal Sodalizio Facchini di Santa Rosa e dall’Associazione ProgettArte3D per salutare la candidatura che avverrà il 5 dicembre prossimo. All’importante incontro, tra l’altro l’unico organizzato in città in vista del grande evento, a rappresentare le istituzioni era presente solo l’assessore Giacomo Barelli. Assente il sindaco Michelini, assente la Camera di Commercio, assenti i rappresentanti della Provincia. Insomma un evento di portata mondiale dalle molteplici implicazioni a livello turistico ed economico che forse però non è stato valutato nella giusta considerazione. L’esito finale della procedura dovrebbe arrivare il 5 dicembre da Baku dove si riunirà la commissione ma, nel frattempo, le altre città italiane candidate si stanno già attrezzando per l’eccezionale ricorrenza. A Nola, ad esempio, le istituzioni locali, hanno convocato una riunione pubblica al fine di organizzare dei festeggiamenti appropriati al prestigioso evento. Come si legge su Il Mediano di Nola: “per celebrare “l’ingresso Unesco”, in contemporanea e diretta streaming con le città di Palmi, Sassari e Viterbo il prossimo 8 dicembre, la città si riunirà in un lungo corteo, che nel pomeriggio da piazza Giordano Bruno raggiungerà il giglio monumento in piazza Duomo. La straordinaria sfilata, a cui parteciperanno i gonfaloni delle otto corporazioni dei gigli e della barca e i rappresentanti del comune di Nola e della regione Campania, sarà preceduta dai figuranti del corteo storico degli Orsini e, giunta in piazza Duomo, accoglierà il Vescovo Depalma fuori dalla cattedrale, per attendere insieme il solenne annuncio della proclamazione Unesco; per la serata è stato invece previsto un momento musicale di respiro internazionale, con l’esibizione di una banda macedone, proposta dal direttore artistico della festa, Roberto De Simone. L’incontro di ieri sera è stato pensato anche per avere un confronto con la comunità nolana, il cui apporto è stato fondamentale nel lungo iter della candidatura Unesco. Diverse le idee venute fuori dalla discussione aperta, come l’estensione della sfilata in programma allo storico percorso dei gigli o l’implementazione di un impianto di filodiffusione che porti la musica dei gigli in tutte le strade della città. Maggiore e più attivo coinvolgimento della città è stato invece richiesto a più voci dai giovani, che hanno proposto la realizzazione di una manifestazione che potesse dare maggiore spazio alle componenti artistiche della festa e della città. La Fondazione Festa dei Gigli e l’Assessorato ai Beni Culturali propongono un programma provvisorio per i festeggiamenti Unesco. Al “giglio monumento” si uniranno le proposte dei giovani. Un giglio come un monumento, costruito al centro di piazza Duomo, adornato con il tradizionale rivestimento in cartapesta e da un presepe, che dia il benvenuto all’Unesco e alle festività natalizie. E Nola è fiduciosa. Antonio Napolitano, delegato per la comunità festiva nolana, ha proposto per conto della Rete l’indizione di una giornata di festeggiamenti comuni tra le quattro città candidate per celebrare il riconoscimento Unesco.” A Viterbo invece? ‘’L’assessore Barelli – ha spiegato Mecarini – si sta muovendo per riunire la cittadinanza al Cinema Teatro Genio’’. E meno male che il 31 agosto gli ultimi sviluppi dell’iter della Macchina di Santa Rosa verso il riconoscimento Unesco l’assessore dichiarava: “Procede questa avventura. In rete con queste altre città, caratterizzate da una tradizione di “macchine a spalla”, possiamo far crescere la nostra festa e tradizione. Abbiamo vinto la concorrenza del Palio di Siena e del Carnevale di Venezia, dei veri e propri colossi. Questa del titolo Unesco è un’occasione importante, soprattutto per il rilancio del turismo”. Simona TenentiniRead More →

CRONACA – Vitorchiano, sfregio inaccettabile sulle mura del 1200

Nov 28, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 0
A Vitorchiano le antiche mura di cinta, risalenti al 1200, oggetto di un vero e proprio sfregio. Un privato cittadino, per far passare un tubo, ha scavato un canale lungo tutta l’altezza delle mura nella completa indifferenza delle istituzioni. Come denunciano infatti i consiglieri di minoranza Baglioni e D’Orazi:”il Sindaco Olivieri che tutte le mattine va in ufficio al comune passa davanti al cantiere in oggetto. Presenteremo una denuncia alla Soprintendenza delle belle arti anche contro coloro che hanno omesso i controlli di rito – annunciano. Ed intanto è stato presentato un esposto alla Polizia locale e all’UTC del comune di Vitorchiano. L’aspetto più grave dell’intera vicenda è il cartello dei lavori descrive LAVORI DI EDILIZIA LIBERA manutenzione straordinaria. Edilizia libera su un manufatto risalente al 1200? Possibile che il sottotenente Presutti, sempre così solerte nel suo lavoro e nel controllo del territorio non si sia accorto di questa profonda ferita proprio nel cuore del centro storico di Vitorchiano, uno dei paesi del consorzio in cui presta servizio? Simona Tenentini Read More →

CRONACA – Gelo e freddo, il Comune si ricordi dei senzatetto

Nov 28, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 0
Dopo il maltempo e il primo freddo dello scorso fine settimana, la Tuscia è in questi giorni sferzata da freddo e gelo. Già da oggi, infatti, gli esperti meteo prevedono un calo di dieci gradi delle temperature che, per tutta la settimana, si assesteranno sullo zero e ancora più giù. In queste giornate di freddo pungente, chiusi nel tepore di case riscaldate, è facile dimenticarsi di coloro che, purtroppo sempre più numerosi, si trovano a vivere per strada. Anche a Viterbo. L’anno scorso il Comune, nel mese di febbraio, aveva lanciato un piano d’emergenza per i senzatetto. Questo era il comunicato diramato al termine di una riunione operativa sull’assistenza alle persone senza fissa dimora. “Nelle prossime ore – ha spiegato il sindaco Marini – gli agenti di Polizia Locale saranno impegnati sul territorio a monitorare tutti quei casi che richiedono attenzione. Saranno gli stessi agenti ad indicare e consigliare, a tutte quelle persone senza una casa, strutture di accoglienza come la Caritas a cui rivolgersi per la necessaria assistenza. La Caritas, che ringraziamo per l’indispensabile supporto che quotidianamente garantisce a persone in difficoltà, sarà quindi la principale struttura di riferimento per i senzatetto. In questi giorni di eccezionale freddo, qualora si dovessero registrare casi di particolare disagio superiori a quelli stimati, provvederemo a trovare una collocazione anche presso strutture residenziali del territorio. L’invito che rivolgo anche ai miei concittadini – conclude il sindaco Marini – è quello di segnalare tutte quelle persone in difficoltà, prive di dimora, che necessitano un riparo e un pasto caldo da consumare” Chissà se il Comune quest’anno, così preso da “movimenti” politici e polemiche interne, si ricorderà di fare lo stesso? Simona TenentiniRead More →

CRONACA – Maltrattamenti in carcere, anche Viterbo nel rapporto per la prevenzione della tortura

Nov 26, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 0
Da Strasburgo una nuova condanna per l’Italia. La denuncia stavolta riguarda i maltrattamenti subiti in carcere dai detenuti e anche il carcere di Viterbo figura tra quelli citati dal Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt) del Consiglio d’Europa sulla situazione in Italia. Nei rapporti, redatti sulla base di visite condotte tra il 2010 e il 2012, il Cpt elenca una serie di situazioni riguardanti i maltrattamenti subiti da persone arrestate o incarcerate indicando, inoltre, tutte le misure necessarie per individuare, indagare e condannare i casi contenuti nei due rapporti. Dopo il caso del tentato suicidio a Mammagialla del boss della ‘ndrangheta, i dati del dossier risultano ancora più scioccanti, nella loro crudezza ma anche nella fotografia evidente dello stato di degrado in cui versa l’istituto penitenziario. Nel rapporto si legge che: “nel carcere di Viterbo molti prigionieri classificati come bisognosi di vigilanza elevata o molto elevata hanno affermato che il personale del carcere controllava le loro celle poche volte e solo attraverso lo spioncino, invece di entrare nella cella e coinvolgere il detenuto in una conversazione, e che il personale spesso non ha risposto alle loro richieste di assistenza – e poi ancora – diversi detenuti con bisogno di alta sorveglianza a Viterbo sono morti per asfissia utilizzando cappi improvvisati (lenzuola, biancheria intima o elementi prefabbricati) per impiccarsi ad una finestra o ad un gancio apposto dal detenuto nel bagno della cella”. “La pattumiera del Lazio”, come il carcere Mammagialla veniva definito qualche anno fa dagli stessi operatori di polizia che vi lavoravano, la scorsa settimana era già balzato agli onori della cronaca per la storia del ventiseienne raccontata in una lettera a “Radio Radicale”. A Luciano, detenuto a Viterbo per una condanna a trent’anni per omicidio, un anno fa viene diagnosticato un tumore maligno con metastasi. Il ragazzo racconta come gli siano stati negati, per ben due volte, i domiciliari, nonostante il parere dei sanitari che certificano la sua incompatibilità con il regime detentivo. “Mi sento un condannato a morte, vegeto nella mia cella. Sono un morto vivente”. Luciano si trova nella sezione di alta sicurezza: «Dopo accertamenti, la direzione sanitaria del carcere di Viterbo certifica la mia incompatibilità con il regime detentivo, faccio istanza al magistrato di sorveglianza per ottenere la detenzione domiciliare, per evitare di morire qui dentro. Invece il magistrato rigetta la mia istanza e ho dovuto fare i salti mortali per essere curato qui dentro». Racconta d’essere stato sottoposto a dodici cicli di chemioterapia e a ventidue cicli di radioterapia. «Purtroppo non sono servite a molto, il tumore è rimasto lì». In compenso ha dovuto fare i conti con gli effetti di una terapia devastante. «Non è possibile immaginare come mi sentivo: senza capelli, il viso gonfio, poter dormire solo due ore per notte da seduto, continua nausea, difficoltà respiratorie. La direzione sanitaria del carcere ha fatto un’altra relazione dicendo di nuovo che ero incompatibile con il carcere, perché vi era un’impossibilità di gestire la mia malattia». Il magistrato di sorveglianza rigetta di nuovo la richiesta per i domiciliari, sostenendo che non c’è un concreto pericolo di morte. «Oggi io, malato di tumore, mi trovo ancora qui, chiuso in una cella e non passa giorno in cui i medici del carcere mi dicano che non possono fare più nulla. Mi sento un condannato a morte, le mie difese immunitarie non ci sono più e ho il terrore anche di prendermi una semplice influenza. Vegeto in una cella, aiutato da un compagno di detenzione. Sono un morto vivente». Questo il carcere visto dai detenuti. C’è poi anche l’altra faccia della medaglia, il carcere visto dai poliziotti. Gli stessi che, ad agosto, hanno presentato un’istanza contro il direttore dell’istituto Teresa Moscolo, accusata di avallare una linea troppo “mobida” per un carcere con detenuti in regime di massima sicurezza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Le quattro aggressioni nel giro di 16 giorni avvenute a cavallo tra giugno e luglio. Insomma, una bomba ad orologeria che rischia di scoppiare da un momento all’altro se non si assumono provvedimenti tempestivi, come indicato dal comitato per la prevenzione della tortura. Simona TenentiniRead More →

NEWS – Che fine ha fatto l’altalena per disabili promessa da Fiamma Tricolore?

Nov 24, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 0
Era il 12 maggio quando il Commissario di Fiamma Tricolore, Leonardo De Angeli dichiarava, con grande soddisfazione : “E’ giunta finalmente quasi a termine la raccolta fondi istituita da Fiamma tricolore presso la Banca di Viterbo, vincolata all’acquisto della ormai attesissima altelana per bambini disabili. Già tra meno di due settimane grazie alla stupenda generosità dimostrata dai cittadini viterbesi, l’agognata altalena, potrà trovare posto in mezzo a quelle esistenti nell’area giochi del nostro parco pubblico, e rendere così felici tutti i bambini portatori di handicap. Il posizionamento, anche se difficoltoso, non a caso abbiamo preteso che venisse effettuato all’interno dell’area destinata alle attrazioni, in quanto ci è sembrato essenziale, favorire l’interazione tra tutti i bambini e la coesione ludica, elemento questo essenziale per i momenti di svago….” L’altalena per disabili in realtà, pur essendo così attesa, non è stata ancora installata a Pratogiardino, nonostante di settimane ne siano trascorse non due ma ventiquattro, considerando che ben sei mesi dopo l’annuncio trionfale di altalene nemmeno l’ombra. L’obiettivo da raggiungere per l’acquisto era di 1900 euro, somma che andava versata alla Banca di Viterbo agenzia 4 San Faustino. Iban: IT47G0893114503000020899001 su un conto intestato a Leonardo De Angeli (perché un conto intestato ad un privato?) L’iniziativa è stata supportata anche dall’allestimento di banchetti di diffusione per le vie del centro con l’impiego di volontari animati dalla giusta causa: poter donare un sorriso ad un bimbo viterbese. Ebbene, sono passati sei mesi e dell’altalena per disabili promessa in campagna elettorale non si ha alcuna notizia. Quanto dovranno ancora aspettare i bambini viterbesi per poter finalmente sorridere? Simona Tenentini Read More →

NEWS – Quasi due milioni di euro per la Cultura, ma chi lo sa?

Nov 22, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 0
Era il mese di novembre del 2011 quando il presidente della Provincia, MarcelloMeroi, e l’assessore alla Cultura, Giuseppe Fraticelli, lamentavano gli ingenti tagli alla cultura minacciando di ritirare le deleghe. All’epoca niente si mosse. I finanziamenti furono ridotti dalla Regione ma presidente e assessore rimasero saldamente al loro posto. Nel mese di febbraio di quest’anno la pantomima si ripete. Fraticelli torna ad attaccare: “I finanziamenti regionali per la cultura sono stati diminuiti di circa il 75%, perciò purtroppo la Provincia non potrà dare una risposta positiva a tutte le associazioni e ai Comuni della Tuscia che aspettando il varo del bando per la promozione culturale”. Insomma per colpa dei tagli “la cultura non s’ha da fare”. Ora che finalmente la Regione si è decisa a sborsare quasi due milioni di euro per questa benedetta cultura, chi ha avuto la fortuna di saperlo? Troppi impegnati a discutere di Macchina sì o Macchina no, della lunghezza delle calze o di atletici Babbo Natale sicuramente in pochi si saranno accorti che è stato pubblicato il 5 novembre sul sito della Regione Lazio il bando per la concessione di contributi ai Comuni nel campo della cultura, dello sport e delle politiche sociali. La somma complessiva, messa a disposizione per tutti i Comuni del Lazio, Roma esclusa, ammonta a 1milione 985mila 500euro ed è finalizzata a sostenere le seguenti tipologie d’intervento: valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e monumentale; sostegno alle attività culturali, con particolare riferimento alla valorizzazione degli spettacoli dal vivo, degli eventi espositivi, dei convegni, della conoscenza dei diversi linguaggi dell’arte e dello spettacolo; sostegno ai valori educativi dello sport, ecc. ecc. La scadenza del bando è fissata al 27 novembre e la Provincia quando comunica l’eccezionale evento, in questi periodi di “vacche magre”? Di venerdì 22, a cinque giorni dalla scadenza. Considerando che di sabato e domenica gli uffici sono chiusi, rimangono solo due giorni per la presentazione delle domande. Considerando altresì che tra i documenti necessari occorre: “allegare una dettagliata relazione descrittiva dell’intervento da realizzare, con esatta indicazione del luogo di realizzazione, della durata, degli obiettivi che si intendono perseguire, delle aree di intervento,di cui all’articolo 4 cui si riferisce il progetto presentato, di tutti gli elementi utili a valutarne la rispondenza alle finalità del presente ….il preventivo economico analitico delle uscite e delle entrate, ivi compresi i finanziamenti privati e pubblici, le sponsorizzazioni, le forme di autofinanziamento ed ogni altra tipologia di entrata, nonché tutta la documentazione contabile e fiscale relativa alle voci di spesa ammesse al contributo in conformità alla normativa vigente….” Si accettano scommesse su quanti comuni, in provincia di Viterbo, potranno aggiudicarsi una quota dei fondi regionali per la tanto “chiaccherata” cultura. Simona Tenentini Read More →

CRONACA – Boss della ‘ndrangheta tenta il suicidio a Mammagialla

Nov 22, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 0
Un nuovo ennesimo gesto della disperazione nel carcere Mammagialla di Viterbo. Secondo quanto riporta il quotidiano italiano La Prima Pagina: “Leone Soriano, presunto boss dell’omonimo clan egemone a Pizzini di Filandari, ha tentato di togliersi la vita impiccandosi, nel penitenziario di Viterbo dove è sottoposto al 41bis. Il boss è imputato, con l’accusa di essere il presunto promotore di una delle consorterie ‘ndranghetiste più agguerrite dell’entroterra vibonese, nel processo denominato “Ragno”. Una relazione sul tentativo di suicidio è stata trasmessa dall’amministrazione penitenziaria al Tribunale di Vibo Valentia. Gli avvocati Diego Brancia e Salvatore Staiano, difensori di Leone Soriano, avevano già inoltrato al ministro dell’Interno Angelino Alfano istanza di revoca della misura che sottopone l’imputato al carcere duro. Informati dell’accaduto dal loro assistito hanno depositato la richiesta al collegio giudicante affinché venga nominato un consulente medico-legale chiamato pronunciarsi sulla compatibilità delle sue condizioni di salute con la detenzione. Tale richiesta, depositata nei giorni successivi al tentativo di suicidio, è stata corredata con alcune perizie dalle quali, rileva la difesa, si evince l’aggravio delle condizioni di salute del superdetenuto che sarebbe affetto da una grave forma di depressione.” Un altro caso da sottoporre al ministro Cancellieri?Read More →

MONTEFIASCONE – Cimarello sostenga il cittadino onorario Masciari

Nov 21, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged , Comments 0
Era il 27 luglio di quest’anno quando Montefiascone attribuiva a Pino Masciari la cittadinanza onoraria. L’uomo, imprenditore calabrese, nel 1994 aveva un’azienda con oltre 100 dipendenti e un fatturato sempre in crescita. Un piccolo gioiello in grado di attirare rapidamente l’interesse delle organizzazioni criminali che iniziano, ben presto, a “batter cassa” . Inutilmente. Masciari infatti, intenzionato a non cedere ai ricatti, denuncia i suoi estortori, segnando l’inizio del suo calvario. Nel 1996, in seguito alle numerose perdite economiche, Pino è costretto a ricorrere agli usurai, ma non riesce a salvare la sua azienda, tanto che, nel mese di ottobre, si arriva alla dichiarazione di fallimento. Tuttavia, come scrive la moglie: “La Distrettuale Antimafia di Catanzaro, la Commissione Parlamentare Antimafia, le diverse Sentenze dei Tribunali, lo stesso Ministero dell’Interno con la Commissione Centrale ex art. 10 L.82/91, presero atto che il fallimento dell’impresa era la conseguenza della sua ribellione al sistema criminale del potere ‘ndranghetistico, per cui la Commissione Centrale del Ministero dell’Interno assunse con delibera l’onere del pagamento della procedura fallimentare e di tutto ciò che ne derivava.” Nel 1997 l’imprenditore, insieme alla sua famiglia, viene sottoposto allo Speciale Programma di Protezione del Ministero dell’Interno e diviene un testimone di giustizia deciso a portare avanti, fino in fondo, il suo dovere di cittadino onesto e la sua battaglia per la vittoria della legalità. Fino a quando, in questi giorni, si verifica una circostanza che ha dell’assurdo: l’imprenditore, infatti, “si trova costretto a pagare una pendenza relativa al fallimento dell’impresa, eppure il fallimento è conseguenza alla ribellione contro il potere ‘ndranghetista.Le Istituzioni preposte non intervengono barricandosi dietro questioni formali, e presto saremo costretti a vendere la casa. Ministro, è così che si protegge un imprenditore che ha dato un importante contributo alla lotta contro la criminalità organizzata?Non chiedo nulla di nuovo, ma solo che venga portato a termine l’impegno che la Commissione Centrale ha assunto con determinazione nelle sue delibere coordinando la chiusura fallimentare. Chiedo che la pendenza relativa al fallimento della impresa di mio marito venga estinta dallo Stato, come ci era stato assicurato da precedenti sentenze. Intenzionata a coronare la sua battaglia per la giustizia, la moglie di Asciari lancia una petizione al ministro Alfano (http://www.change.org/it/petizioni/non-si-abbandoni-chi-lotta-contro-la-criminalit%C3%A0-organizzata?share_id=wLAaaOwzNS&utm_campaign=share_button_action_box&utm_medium=facebook&utm_source=share_petition). Il sindaco Cimarello e tutta Montefiascone sono chiamati dunque, in questo momento, a sostenere il cittadino onorario Pino Masciari per dimostrare che la frase pronunciata durante la cerimonia “Fino a che Pino non potrà tornare a lavorare e vivere nella sua terra, anche Montefiascone sarà casa sua!” non racchiude soltanto semplici parole di circostanza. Simona Tenentini Read More →

CULTURA – HalloVit e quelle strane coincidenze

Nov 18, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 1
Qualche tempo fa, a Viterbo, con grande clamore e risonanza mediatica, è stato presentato alla stampa il progetto HalloVit, del Centro Studi Criminologici. Un contenitore culturale di notevole interesse, con incontri e conferenze, accomunate dal tema dell’horror e tese ad approfondire l’intreccio tra criminologia e alcuni generi cinematografici, musicali e letterari. Un’iniziativa, insomma, di indiscutibile spessore, che ha rappresentato di certo una novità nel panorama culturale viterbese, caratterizzato, troppo spesso, più dai toni del grigio che da quelli del nero. Peccato però che, dopo qualche giorno dalla presentazione ufficiale, inizi a delinearsi sul progetto il sospetto del plagio. Un’ ex appartenente di Viva Viterbo, infatti, con tanto di incartamenti e scambi di mail che documentano l’incredibile vicenda, si è vista “scippare”la paternità dell’iniziativa senza nemmeno un ringraziamento da coloro che poi l’hanno effettivamente realizzata. Questo il suo racconto: “La storia è molto semplice, avevo presentato questo progetto molto più complesso e articolato di quello che è stato fatto, quando ancora facevo parte di Viva Viterbo. Criminologi dimostrò, sin da subito, molto interesse per l’argomento, chiedendo, inoltre, se poteva aggiungere delle idee. Era un progetto che intendevo sviluppare in gruppo, quindi fui contenta dell’interessamento. Dopo un po’ di tempo lasciai Viva Viterbo, e del cartellone di Halloween non seppi più nulla, fino a quando non vidi la locandina di Criminologi che presentava l’evento. Per onestà devo dire che nel mio progetto si parlava di retrospettiva di film horror, che nella programmazione di HalloVit è stato sostituita con una conferenza. Idem per la musica, io avevo pensato di associarla a concerti in piazza di musica gotica, invece è stata collegata all’heavy metal.” Dettagli di poco conto insomma, di fronte all’aspetto più grave della vicenda, ovvero che la proposta avanzata a giugno da un cittadino qualsiasi presenti delle incredibili coincidenze con la manifestazione realizzata a novembre da Criminologi. A dire il vero in tutta questa storia le coincidenze sono più di una. A partire dal fatto che su cinque conferenze, ben due sono tenute da docenti che, nella vita, sono marito e moglie, Daniele Camilli e Roberta De Vito. O, ancora, altra singolare coincidenza, lo stesso Daniele Camilli è stato compagno di classe dell’assessore alla Cultura Giacomo Barelli. Sicuramente però si tratta di semplici fatalità, del resto come potrebbe essere altrimenti, considerando che il tema di HalloVit era il mistero? Simona Tenentini Read More →

CULTURA – Il Giglio come la Macchina di Santa Rosa, anche Nola si divide

Tutto il mondo è paese. Le polemiche infuriate di qualche giorno fa sull’opportunità o meno di esporre la Macchina di Santa Rosa in piazza durante le feste, si ripropongono, più o meno con le stesse argomentazioni, anche a Nola, città del Giglio dell’Immacolata. “I Gigli sono strutture di 25 metri con base cubica di tre metri di lato, per un peso complessivo di oltre venticinque quintali. Tali costruzioni, sono complesse opere architettoniche realizzate dagli artigiani locali, ricoperte di tradizionali decorazioni in cartapesta, secondo temi religiosi, storici o d’attualità. Nel giorno della festa i Gigli vengono portati in processione al ritmo di canzoni e musiche composte ogni anno appositamente per la festa, oltre a rivisitazioni di brani appartenenti alla tradizione musicale napoletana ed italiana, eseguiti da bande posizionate sulla struttura stessa. Gruppi di oltre 100 uomini, che assumono il nome di paranza, sollevano a spalla i Gigli attraverso appositi supporti di legno denominati “varre” e “varrielli” fissati alla base.” Dunque Nola e Viterbo, oltre ad assomigliarsi nella tradizione, sono accomunate anche dalle diatribe scatenate dai loro simboli più famosi. Questo è quanto emerge dalle cronache narrate dal Giornale Locale: http://www.ilgiornalelocale.it/archives/10540?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=settimana-unesco-viterbo-come-nola-citta-divisa-sulla-macchina-di-santa-rosa-esposta-a-natale . Insomma, mentre a Viterbo l’aiutino per risolvere la controversia è venuto dal cielo, nella città campana ancora si accapigliano in cerca di una soluzione legata, il caso vuole, sempre ad una Fondazione: quella che dovrà decidere il destino del Giglio e del suo utilizzo. Simona TenentiniRead More →