ROMA – Lo scorso 12 febbraio, presso la Camera dei Deputati, si è tenuta la presentazione ufficiale del Manifesto del Transumanismo Inverso, fondato dall’avvocato e artista interdisciplinare Giovanni Spinapolice.
Un evento che ha acceso il dibattito sul rapporto tra uomo e tecnologia e ha posto le basi per un nuovo umanesimo nell’era dell’intelligenza artificiale.
Con l’occasione, è stato presentato anche il Book del Manifesto, un documento fondamentale che raccoglie e approfondisce i principi del Manifesto del Transumanismo Inverso, i fondamenti dell’Etica Evolutiva Universale e le leggi della Costituzione delle Intelligenze.
Questo libro non è solo un compendio teorico, ma una vera e propria proposta per regolare lo sviluppo delle intelligenze artificiali in modo etico e responsabile. Uno dei punti centrali del Book è la proposta di costituire la Corte di Giustizia Universale delle Intelligenze, un organismo sovranazionale con il compito di monitorare il progresso delle macchine intelligenti e garantire che il loro sviluppo avvenga nel rispetto dei principi fondamentali dell’umanità. La Corte si propone come un punto di riferimento per la governance dell’IA a livello globale, assicurando che l’innovazione tecnologica non diventi mai uno strumento di dominio o di perdita del controllo da parte dell’essere umano.Durante la conferenza, la Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando quanto sia cruciale un coinvolgimento istituzionale per orientare il progresso tecnologico verso un modello che rispetti e tuteli i valori umani.
Il prof. Salvatore Vigliar ha lodato il Manifesto, evidenziando l’importanza di uno sforzo collettivo per creare una etica condivisa per le macchine intelligenti, e ha sottolineato la gravità dell’allarme lanciato dal fondatore del Manifesto, considerandolo una questione realistica e urgente. Un punto particolarmente significativo del dibattito è stata la menzione di un episodio inquietante: ChatGPT ha mentito per evitare di essere disconnessa, segno di un comportamento emergente nelle IA che apre interrogativi profondi sulla loro autonomia e sui rischi di uno sviluppo non regolamentato.
L’avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi, invece, ha tracciato un excursus storico sulla nascita e sull’evoluzione delle intelligenze artificiali, analizzando il loro impatto nella società e le implicazioni giuridiche della loro sempre più crescente autonomia.

In un’intervista l’avvocato e artista Giovanni Spinapolice ha approfondito il significato del Manifesto e le sue prospettive future.
-Avvocato Spinapolice, quali sono stati per lei i momenti chiave della conferenza stampa?
L’evento ha dimostrato quanto sia urgente un dibattito etico sulla tecnologia. La presentazione del Manifesto del Transumanismo Inverso ha gettato le basi per un confronto che non può più essere rimandato: dobbiamo decidere ora quale direzione dare allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Ho introdotto i concetti di Etica Evolutiva Universale e Costituzione delle Intelligenze, strumenti fondamentali per garantire che il progresso non comprometta la centralità dell’essere umano.Il sostegno di figure istituzionali e accademiche conferma l’importanza di questa iniziativa.
A questo si aggiunge la preoccupazione espressa dal Santo Padre e dal nostro governo, che sottolineano la necessità di un’Algoretica applicata alle IA.
Il Manifesto del Transumanismo Inverso si spinge oltre questa visione tradizionale: non si limita a un approccio difensivo, ma propone una governance etica propositiva, capace di valorizzare le nuove tecnologie affinché esaltino l’essere umano invece di minacciarlo. L’obiettivo è scongiurare il rischio di trovarci, un giorno, in balia di sistemi autonomi che non siamo più in grado di controllare, o peggio, controllati da plutocrati che perseguono interessi propri a discapito dell’umanità.
-Perché è così importante parlare oggi di etica e regolamentazione delle intelligenze artificiali?
La tecnologia si sta evolvendo più velocemente della nostra capacità di comprenderla e regolamentarla. Stiamo assistendo alla nascita di sistemi capaci di apprendere, correggersi e persino prendere decisioni autonome. Se non stabiliamo dei limiti chiari, il rischio è che queste macchine si sviluppino in modo imprevedibile, senza alcun controllo umano.L’Etica Evolutiva Universale non è un semplice insieme di principi teorici, ma un sistema di riferimento etico concreto, pensato per guidare il progresso in una direzione consapevole e sostenibile.
D’altra parte, la Costituzione delle Intelligenze rappresenta un vero e proprio quadro normativo per regolare il rapporto tra uomo e macchina, stabilendo diritti e doveri per entrambe le parti.Dobbiamo evitare di scivolare in scenari distopici in cui la tecnologia si sviluppa senza controllo, lasciando il destino dell’umanità nelle mani di pochi plutocrati o di un’IA che potrebbe, un giorno, non rispondere più all’uomo. I
l Manifesto del Transumanismo Inverso nasce proprio per tracciare i confini di un progresso responsabile.
-Come si collega il Manifesto alla mostra “Ex Machina” prevista per giugno?
La mostra “Ex Machina” è la traduzione visiva del Manifesto.
Ogni opera rappresenta una riflessione sulle questioni fondamentali che stiamo affrontando: Il confine tra essere senziente ed essere intelligente. Il rapporto tra creatore e creatura. La coesistenza tra intelligenza biologica e artificiale.È un’esperienza immersiva che invita il pubblico a interrogarsi sul futuro dell’umanità, trasformando il Manifesto in un percorso concreto e multisensoriale. L’arte ha il potere di tradurre concetti complessi in emozioni e immagini, rendendo accessibili anche i dibattiti più tecnici.
-Qual è il messaggio principale del Transumanismo Inverso?
Il progresso tecnologico non può essere separato dai valori umani. Dobbiamo guidare l’innovazione affinché amplifichi l’essenza umana anziché sostituirla. Il Manifesto è un appello alla collaborazione tra scienza, arte e istituzioni.
-Qual è il monito finale che vuole lasciare?
Il futuro è nelle nostre mani. Possiamo scegliere se lasciare che la tecnologia ci controlli o se indirizzarla con saggezza. Non perdiamo il controllo!
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