“Sono orgoglioso di aver contribuito con l’azione di Viva Viterbo alla realizzazione della mostra su Sebastiano del Piombo. Qualcosa sta cambiando.”
E’ ottimistico lo stato di Filippo Rossi su Facebook stamattina, nel commentare la prossima inaugurazione della mostra in Sala Regia , uno dei due appuntamenti clou del cartellone natalizio targato Michelini.
Talmente importante che, per un evento che dovrebbe inaugurare tra tre giorni, è praticamente inesistente la campagna pubblicitaria.
Niente manifesti, articoli di settore su giornali specializzati, comunicati specifici per promuovere l’iniziativa. Insomma, niente di niente. A parte l’evento su facebook che, di istituzionale, ha veramente poco.
Se la cartina tornasole per portare i turisti a Viterbo poteva essere questa mostra, ebbene, l’effetto attrattivo sarà sicuramente meno efficace delle effettive potenzialità, a fronte di un battage pubblicitario inesistente.
E pensare che, alla vigilia del periodo natalizio, l’intenzione dell’assessore alla cultura Barelli era quella di: «creare un circuito all’interno del centro per ravvivare il più possibile la parte antica della città».
Una dichiarazione che potrebbe fare il paio con quella rilasciata nel mese di settembre, quando si parlava di una possibile riapertura del Museo Civico, e riproposta anche a novembre: «E’ nostra ferma volontà riaprire il Civico in modo permanente. La situazione strutturale non è delle migliori. Soprattutto l’ala ricostruita della Pinacoteca, crollata nel maggio 2005, ha bisogno di essere messa in sicurezza con un’ operazione di consolidamento che si annuncia molto costosa. L’ala che dà su piazza Crispi, invece, potrebbe ritornare a breve agibile con un intervento migliorativo più abbordabile».
Una situazione ai limiti del surreale. Per capire l’assurdità della circostanza, basti pensare che, nel 2009, esattamente il 18 dicembre, si teneva l’incontro “L’Arte restituita” promosso dall’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio.
Il tema era la restituzione al territorio “dei beni culturali per illustrare un’operazione esemplare della loro tutela e valorizzazione. Dopo essere stati esposti a Palazzo Venezia a Roma e alla Gemäldegalerie di Berlino, “La Pietà” e “La Flagellazione”, i due capolavori rinascimentali di Sebastiano del Piombo, potranno essere di nuovo ammirati al Museo Civico di Viterbo.”
Da allora sono passati quattro anni ma, nè viterbesi nè turisti, hanno potuto fruire di quest’opportunità.
Evidentemente, a giudicare dalle date, il trend del periodo di Natale è Sebastiano del Piombo che dunque, se fosse in vita, arriverebbe a mangiare il panettone. Lui di sicuro.
Simona Tenentini
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