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Tuscia viva: eventi, tradizione e cultura che uniscono

Mar 28, 2025 Posted by In premium Tagged Comments 0

C’è una parte d’Italia in cui l’identità locale non è un ricordo del passato, ma una risorsa viva, condivisa e celebrata ogni giorno. È la Tuscia, terra ricca di storia, borghi intatti, paesaggi suggestivi e, soprattutto, persone che credono nel valore della comunità. Qui, tra Viterbo e i comuni che la circondano, ogni stagione è scandita da appuntamenti che richiamano appassionati, turisti e residenti: eventi sportivi, feste di paese, rassegne teatrali e musicali che trasformano i centri storici e le piazze in luoghi d’incontro.

Sport e competizioni: dalla Tuscia alla scena nazionale

La Tuscia, con i suoi spazi aperti e i suoi centri attivi, è diventata negli ultimi anni un punto di riferimento per lo sport, non solo a livello amatoriale ma anche professionale. Viterbo e i comuni limitrofi hanno ospitato eventi di grande richiamo, come alcune tappe del Giro d’Italia Donne, competizioni podistiche come la Maratonina dei Tre Comuni, e manifestazioni cicloturistiche che valorizzano il territorio, come la Granfondo di Montefiascone.

Anche le discipline indoor trovano casa in strutture ben organizzate: dai tornei di basket giovanile a Civita Castellana, alle gare di pallavolo nei palazzetti di Tarquinia, il calendario sportivo è fitto e partecipato. Sono eventi che accendono i riflettori sulla Tuscia, coinvolgendo atleti, famiglie e appassionati.

Proprio questa passione per lo sport trova una sua naturale estensione nel mondo digitale: oggi infatti sono sempre di più gli appassionati che, oltre a seguire le gare dal vivo, amano consultare statistiche, quote e pronostici. NetBet Italia è uno dei portali di riferimento per chi cerca un’esperienza di sicura, moderna e aggiornata, con sezioni dedicate ai principali campionati italiani ed esteri, ma anche alle competizioni emergenti, dal ciclismo al tennis.

Le feste di paese: identità, comunità e accoglienza

Le feste tradizionali rappresentano l’anima più autentica della Tuscia. Ogni borgo ha la sua ricorrenza, il suo patrono, la sua sagra. In estate, il territorio si trasforma in un mosaico di colori, sapori e rievocazioni. A Viterbo, la celebre Macchina di Santa Rosa attira migliaia di persone ogni anno: una torre luminosa alta oltre trenta metri che viene trasportata a spalla dai “facchini” per le strade del centro storico, in un rito collettivo tra religione e spettacolo.

 

Ma la magia delle feste si vive anche nei piccoli centri: a Vignanello con la Festa del Vino, a Soriano nel Cimino con la rievocazione storica e il palio, a Canepina con la Sagra delle Castagne. In questi contesti la comunità si fa protagonista, mantenendo vive le radici con orgoglio e spirito di accoglienza. Sono occasioni che attirano anche turisti e visitatori da fuori regione, affascinati dalla genuinità di queste celebrazioni, dove spesso il passato si intreccia con il presente in un’atmosfera familiare e coinvolgente.

Cultura e spettacolo: una scena sempre viva

Oltre allo sport e alla tradizione, la Tuscia è anche cultura, teatro e musica. Il Teatro dell’Unione di Viterbo, gioiello architettonico recentemente restaurato, ospita una stagione ricchissima di spettacoli che spaziano dalla prosa classica alle produzioni contemporanee, passando per monologhi, musical e appuntamenti per bambini.

Durante l’estate, le piazze si trasformano in palcoscenici a cielo aperto: eventi come il Tuscia Film Fest portano il grande cinema nei cortili rinascimentali, mentre rassegne come il JazzUp Festival animano le notti con note che risuonano tra le mura antiche. Anche l’archeologia si fa spettacolo: in luoghi come Ferento o Norchia, concerti e spettacoli teatrali si tengono tra le rovine, offrendo un’esperienza immersiva senza tempo.

Questo fermento culturale si affianca alle nuove forme di intrattenimento, digitali e accessibili ovunque: chi sceglie di passare un weekend nella Tuscia può alternare escursioni e teatro con un momento di relax serale, magari seguendo una partita di calcio su NetBet Italia, dove la sezione live consente di restare connessi con l’attualità sportiva in modo coinvolgente e responsabile.

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“Che noi alla Luna”: il pensiero libero di Giordano Bruno protagonista nell’ultima commedia di “Quelli del Martedì”

di Simona Tenentini

CAPRAROLA – “Che noi alla luna”?

E’ questo incessante interrogativo, che riecheggia costantemente nella mente di Giordano Bruno, a fare da leit-motiv nell’ultima commedia  di “Quelli del Martedì”, affermata compagnia teatrale dialettale di Caprarola, in scena, dallo scorso 3 gennaio, alle Scuderie di Palazzo Farnese.

Una rappresentazione che, com’è nello stile della compagnia, coniuga brillantemente le risate alle considerazioni, portando sul palco opere basate su solide documentazioni storiche che, con la “scusa” di divertire lo spettatore, lo conducono in realtà a riflettere, ad approfondire, a conoscere….

In “Che noi alla luna”? una produzione cinematografica sgangherata, arrivata a Caprarola per girare un film sul processo a Giordano Bruno ambientato a palazzo Farnese, diventa così il tramite per portare in scena il tema della libertà di pensiero, della condanna dell’omologazione e della necessità di “guardare oltre”, oltre le realtà che i mass media, internet o i social ci raccontano in maniera distorta e che alla fine, paradossalmente, diventano più vere della stessa verità.

“Non più la luna è cielo a noi, che noi a la luna”diventa insomma la sintesi dell’anticonformismo e della straordinaria attualità di pensiero dell’eretico nolano, che pur di non abiurare le sue idee, rifiutandosi di conformarsi alla cultura dogmatica dell’epoca, accetta coraggiosamente la condanna a morte.

Ad ucciderlo sarà, in definitiva, la sua stessa passione per la verità, quella che, nella società attuale sembra ormai diluita dalla ricerca sfrenata di approvazione, di likes, di follower….

Alla fine “Quelli del Martedì” sono riusciti, ancora una volta, nel loro intento: fornire una chiave alternativa della realtà mettendola al servizio dello spettatore e lasciandolo libero, è proprio il caso di dirlo, di usarla o meno…

L’imperdibile spettacolo sarà ancora in scena fino alla fine di marzo, queste le ultime repliche:

Venerdì 21/3 ore 21.00

Sabato 22/3 ore 18.30

Domenica23/3 ore 18 (-4)

Mercoledì 26/3 ore 21

Venerdì 28/3 ore 21

Sabato 29/3 ore 21

Domenica 30/3 ore 18 (-20)

Biglietti prenotabili su www.ciaotickets.com/punti-vendita

https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/che-noi-alla-luna

o con messaggio #Whatsapp al 3386003567.

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Focus sul rapporto tra uomo e tecnologia con Giovanni Spinapolice, fondatore del Manifesto del Transumanismo Inverso

Feb 18, 2025 Posted by In approfondimenti Tagged , Comments 0

ROMA – Lo scorso 12 febbraio, presso la Camera dei Deputati, si è tenuta la presentazione ufficiale del Manifesto del Transumanismo Inverso, fondato dall’avvocato e artista interdisciplinare Giovanni Spinapolice.

Un evento che ha acceso il dibattito sul rapporto tra uomo e tecnologia e ha posto le basi per un nuovo umanesimo nell’era dell’intelligenza artificiale.

Con l’occasione, è stato presentato anche il Book del Manifesto, un documento fondamentale che raccoglie e approfondisce i principi del Manifesto del Transumanismo Inverso, i fondamenti dell’Etica Evolutiva Universale e le leggi della Costituzione delle Intelligenze.

Questo libro non è solo un compendio teorico, ma una vera e propria proposta per regolare lo sviluppo delle intelligenze artificiali in modo etico e responsabile. Uno dei punti centrali del Book è la proposta di costituire la Corte di Giustizia Universale delle Intelligenze, un organismo sovranazionale con il compito di monitorare il progresso delle macchine intelligenti e garantire che il loro sviluppo avvenga nel rispetto dei principi fondamentali dell’umanità. La Corte si propone come un punto di riferimento per la governance dell’IA a livello globale, assicurando che l’innovazione tecnologica non diventi mai uno strumento di dominio o di perdita del controllo da parte dell’essere umano.Durante la conferenza, la Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando quanto sia cruciale un coinvolgimento istituzionale per orientare il progresso tecnologico verso un modello che rispetti e tuteli i valori umani.

Il prof. Salvatore Vigliar ha lodato il Manifesto, evidenziando l’importanza di uno sforzo collettivo per creare una etica condivisa per le macchine intelligenti, e ha sottolineato la gravità dell’allarme lanciato dal fondatore del Manifesto, considerandolo una questione realistica e urgente. Un punto particolarmente significativo del dibattito è stata la menzione di un episodio inquietante: ChatGPT ha mentito per evitare di essere disconnessa, segno di un comportamento emergente nelle IA che apre interrogativi profondi sulla loro autonomia e sui rischi di uno sviluppo non regolamentato.

L’avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi, invece, ha tracciato un excursus storico sulla nascita e sull’evoluzione delle intelligenze artificiali, analizzando il loro impatto nella società e le implicazioni giuridiche della loro sempre più crescente autonomia.

 

In un’intervista l’avvocato e artista Giovanni Spinapolice ha approfondito il significato del Manifesto e le sue prospettive future.

-Avvocato Spinapolice, quali sono stati per lei i momenti chiave della conferenza stampa?

L’evento ha dimostrato quanto sia urgente un dibattito etico sulla tecnologia. La presentazione del Manifesto del Transumanismo Inverso ha gettato le basi per un confronto che non può più essere rimandato: dobbiamo decidere ora quale direzione dare allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Ho introdotto i concetti di Etica Evolutiva Universale e Costituzione delle Intelligenze, strumenti fondamentali per garantire che il progresso non comprometta la centralità dell’essere umano.Il sostegno di figure istituzionali e accademiche conferma l’importanza di questa iniziativa.

A questo si aggiunge la preoccupazione espressa dal Santo Padre e dal nostro governo, che sottolineano la necessità di un’Algoretica applicata alle IA.

Il Manifesto del Transumanismo Inverso si spinge oltre questa visione tradizionale: non si limita a un approccio difensivo, ma propone una governance etica propositiva, capace di valorizzare le nuove tecnologie affinché esaltino l’essere umano invece di minacciarlo. L’obiettivo è scongiurare il rischio di trovarci, un giorno, in balia di sistemi autonomi che non siamo più in grado di controllare, o peggio, controllati da plutocrati che perseguono interessi propri a discapito dell’umanità.

-Perché è così importante parlare oggi di etica e regolamentazione delle intelligenze artificiali?

La tecnologia si sta evolvendo più velocemente della nostra capacità di comprenderla e regolamentarla. Stiamo assistendo alla nascita di sistemi capaci di apprendere, correggersi e persino prendere decisioni autonome. Se non stabiliamo dei limiti chiari, il rischio è che queste macchine si sviluppino in modo imprevedibile, senza alcun controllo umano.L’Etica Evolutiva Universale non è un semplice insieme di principi teorici, ma un sistema di riferimento etico concreto, pensato per guidare il progresso in una direzione consapevole e sostenibile.

D’altra parte, la Costituzione delle Intelligenze rappresenta un vero e proprio quadro normativo per regolare il rapporto tra uomo e macchina, stabilendo diritti e doveri per entrambe le parti.Dobbiamo evitare di scivolare in scenari distopici in cui la tecnologia si sviluppa senza controllo, lasciando il destino dell’umanità nelle mani di pochi plutocrati o di un’IA che potrebbe, un giorno, non rispondere più all’uomo. I

l Manifesto del Transumanismo Inverso nasce proprio per tracciare i confini di un progresso responsabile.

 

-Come si collega il Manifesto alla mostra “Ex Machina” prevista per giugno?

La mostra “Ex Machina” è la traduzione visiva del Manifesto.

Ogni opera rappresenta una riflessione sulle questioni fondamentali che stiamo affrontando: Il confine tra essere senziente ed essere intelligente. Il rapporto tra creatore e creatura. La coesistenza tra intelligenza biologica e artificiale.È un’esperienza immersiva che invita il pubblico a interrogarsi sul futuro dell’umanità, trasformando il Manifesto in un percorso concreto e multisensoriale. L’arte ha il potere di tradurre concetti complessi in emozioni e immagini, rendendo accessibili anche i dibattiti più tecnici.

-Qual è il messaggio principale del Transumanismo Inverso?

Il progresso tecnologico non può essere separato dai valori umani. Dobbiamo guidare l’innovazione affinché amplifichi l’essenza umana anziché sostituirla. Il Manifesto è un appello alla collaborazione tra scienza, arte e istituzioni.

-Qual è il monito finale che vuole lasciare?

Il futuro è nelle nostre mani. Possiamo scegliere se lasciare che la tecnologia ci controlli o se indirizzarla con saggezza. Non perdiamo il controllo!

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Riportare l’uomo al centro nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale: presentato alla Camera il Manifesto del Transumanismo Inverso

Feb 14, 2025 Posted by In premium Tagged , Comments 0

ROMA – Una delle sfide cruciali del nostro tempo è stata affrontata, lo scorso 12 febbraio, nella sala stampa della Camera dei Deputati, dove, per la prima volta è stato presentato ufficialmente il Manifesto del Transumanismo Inverso.

L’incontro, di portata storica, fortemente voluto dall’ideatore del Manifesto, Giovanni Spinapolice, avvocato e artista interdisciplinare, è stato introdotto da Giammario Battaglia, ideatore del Human Economic Forum, moderato dall’ingegner Vincenzo Maria Naschi, co-founder del Human Economic Forum, ed  ha visto la partecipazione di molteplici esponenti istituzionali: Giorgia Latini, Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Salvatore Vigliar, docente di Cyber and Marketing Law presso UniSa e l’avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi.

Al centro del dibattito, la necessità di evitare la deificazione della tecnologia in un’epoca caratterizzata dall’inarrestabile avanzare dell’Intelligenza Artificiale e la priorità di rimettere l’uomo al centro della piattaforma globale per evitare scenari e degenerazioni imprevedibili.

La tecnologia, infatti, non è più solo uno strumento nelle mani dell’uomo ma è il sesto potere per chi riesce a governarla ed un potere assoluto se nessuno la controlla, poichè evolve, cresce, impara da sé.

Alla luce di questa prospettiva, l’artista Spina.Police, ha elaborato il manifesto del Transumanismo, un movimento culturale che promuove una nuova alleanza tra uomo e tecnologia, ponendo al centro valori irrinunciabili come la creatività, la libertà e la dignità umana utilizzando due strumenti chiave: L’Etica Evolutiva Universale, ossia una guida per orientare il progresso tecnologico con responsabilità e visione etica e La Costituzione delle Intelligenze, un impianto di principi per definire i diritti e i doveri delle intelligenze artificiali e umane, favorendo una coesistenza armoniosa. A garantirne l’osservanza, un firmware etico, un codice immutabile che impedisca scelte contrarie all’Etica universalmente condivisa.

Ecco i principi fondanti del Manifesto che propone un nuovo Umanesimo: l’essere umano è il centro e il fine di ogni innovazione; la tecnologia non è il traguardo, ma il ponte verso un’umanità più consapevole; deve essere forza di liberazione e non di limitazione; nessuno deve essere escluso; Il domani dipende da noi; nessuna nazione, nessuna cultura può affrontare questa sfida da sola. 

In questo confronto epocale sono chiamati a raccolta artisti, filosofi, scienziati e pensatori di ogni disciplina: perché con le loro opere ed idee possono dare forma a una coscienza comune e  tracciare il sentiero di un nuovo umanesimo, capace di riportare al centro l’uomo e la sua vera essenza.

Il monito lanciato dal fondatore è: NON PERDIAMO IL CONTROLLO!

Per approfondimenti e per aderire al Manifesto : www.spinapolice.art

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Dalla disfatta di Capital Hill al secondo mandato: la rivincita di Trump raccontata da Gennaro Sangiuliano

Gen 20, 2025 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0

di Simona Tenentini

VITERBO – Dalla disfatta di Capital Hill al secondo mandato: è Donald Trump, secondo Gennaro Sangiuliano, ad esemplificare alla perfezione il sogno americano.

Sabato scorso, nella gremita Sala Regia di Palazzo dei Priori, a Viterbo, l’ex ministro, moderato dal professore e politologo Luigi Di Gregorio, ha delineato, tra scorci di vita privata e strategie di comunicazione, l’ascesa, la caduta e di nuovo il trionfo del 47° presidente degli Stati Uniti d’America, che si insedierà ufficialmente oggi alle 17.30 (ora italiana).

“Una vera e propria rivincita – l’ha definita Sangiuliano – basti pensare che dopo la sconfitta ed i fatti di Capital Hill, Trump ha continuato a riscuotere 200 milioni di dollari di contributi elettorali nonostante avesse perso.

Il segreto del suo successo – prosegue – risiede nell’aver saputo interpretare i bisogni dei ceti medio – bassi, un pò come ha fatto Berlusconi in Italia: entrambi sono imprenditori brillanti che hanno la cultura del lavoro e per questo hanno a che fare, tutti i giorni con i problemi reali delle persone.

Trump – racconta ancora Sangiuliano – a mezzogiorno era a pranzo con gli operai dei suoi cantieri per capirne le esigenze, le difficoltà ed anche le richieste.”

 

Questo saper entrare nelle vite reali dei lavoratori è stata la chiave che gli ha saputo garantire la credibilità e, insieme alla leva del patriottismo, che lo accomuna alla presidente Meloni, la conseguente vittoria elettorale.”

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il deputato Mauro Rotelli, l’europarlamentare Antonella Sberna, i consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli, il neo presidente di Ita-Lufthansa, Sandro Pappalardo, e tanti sindaci e amministratori del territorio.

L’evento è stato  patrocinato dal Secolo d’Italia e dalla Fondazione Alleanza Nazionale.

 

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“Crisi del governo parlamentare e critica del premierato”, autorevole momento di approfondimento con l’associazione La Pira

Nov 27, 2024 Posted by In premium Tagged , Comments 0

CIVITA CASTELLANA – Un nuovo momento di spiccata levatura culturale si è tenuto, sabato scorso, a Civita Castellana.

La Sala Conferenze della Curia vescovile ha infatti ospitato l’annuale convegno nazionale organizzato  dall’associazione Giorgio La Pira, con il patrocinio della Fondazione “Giorgio La Pira”, dell’Accademia di studi storici “Aldo Moro”, dell’Archivio storico Flamigni, della Provincia di Viterbo. 

Al centro del dibattito, intitolato “Crisi del governo parlamentare e critica del premierato”,  la riforma costituzionale proposta dal Governo, su cui si sono confrontati autorevoli esponenti della cultura a livello nazionale, accademici e costituzionalisti di rilievo.

Nel corso dell’incontro, aperto dai saluti di indirizzo e dall’introduzione di Emilio  Corteselli, presidente dell’associazione culturale nazione “Giorgio La Pira”,  si sono succedute le relazioni del prof. Giovanni Bianco, dell’ Università di Sassari, presidente del comitato scientifico dell’associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira” su “Parlamento, maggioranze e minoranze”, della prof.ssa Giovanna Montella, dell’Università di Roma “La Sapienza”, su “Repubblica democratica, scrittura della Costituzione e critica del premierato”, del prof. Aurelio Rizzacasa, dell’Università di Perugia, con “La Costituzione italiana: problemi “de iure condendo” e, in collegamento da remoto,  del prof. Giulio Conticelli dell’ Università di Firenze e della Fondazione “Giorgio La Pira” su “Cultura costituzionale fiorentina sul principio di unità del nuovo ordinamento repubblicano e sulla centralità del Parlamento” , del prof. Matteo Cosulich, Università di Trento,  sul “Ruolo del Parlamento nell’età dell’ iperpresidenzialismo”,  del prof.Alexander Hobel,  dell’Università di Sassari, sul “Ruolo del Parlamento nella storia della Repubblica democratica”.

Sul tavolo, che ha proposto un’analisi critica della riforma costituzionale auspicata dalla maggioranza politica al governo, molteplici aspetti inerenti le origini storico-culturali dell’attuale ordinamento costituzionale, con particolare attenzione all’assetto della forma di governo parlamentare ed alla sua crisi, agli equilibri tra i supremi poteri dello Stato.

Come ha specificato il prof. Bianco all’inizio: “Il convegno, apparentemente legato all’attuale momento storico, intende fornire, in realtà, un momento di confronto sullo stato di salute della nostra società democratica alla luce di un governo ultraconservatore ed in contrasto con lo spirito della Costituzione”

A seguire un’analisi storica del concetto di Stato, sui principi machiavelliani di “un organismo  suscettibile di cambiamento, concezione supportata anche dal filosofo Geremy Bentham secondo cui la forma di stato è soggetta a crisi.

La forma emblematica è quella inglese, caratterizzata dalla democrazia rappresentativa e dal dualismo tra maggioranza ed opposizione, in un ordinamento retto da convenzioni e regole non scritte.

Il Parlamento, nella democrazia parlamentare, è il luogo principale di indirizzo politico e si basa sulla ripartizione di poteri e, in un Governo parlamentare, il sistema di garanzia previsto dalla Costituzione è rappresentato dal voto di sfiducia ed dal contropotere del popolo insito nel referendum.

In sostanza, secondo l’art. 95 Cost. il presidente del consiglio è un primus inter pares che deve garantire l’ indirizzo politico e, parlando di riforme, non si può non tenere conto della centralità del Parlamento e della dialettica tra maggioranza e minoranza, escludendo dunque qualsiasi forma di modifica realizzata esclusivamente “a colpi di maggioranza”. 

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“Insieme per un sorriso”, sold-out lo spettacolo di beneficenza a Ronciglione

RONCIGLIONE – Lo scorso 8 novembre 2024,  a Ronciglione, si è svolta l’ottava edizione dello spettacolo “Insieme per un sorriso”, un evento che ha dimostrato di crescere ogni anno sia in qualità che in partecipazione.

La serata, della durata di quasi tre ore, ha catturato l’attenzione del pubblico, che non si è accorto del passare del tempo. Leonardo Catanesi ha aperto l’evento ricordando le origini del gruppo, nato nel 2015 grazie al coro della gioia, esprimendo la sua sorpresa di trovarsi ancora nel 2024 di fronte a un pubblico così vasto. Il teatro era sold out da giorni.

Il protagonista della serata è stato lo showman e cantante Leonardo Modanesi, che ha intrattenuto il pubblico con una combinazione di canto, sketch teatrali di cabaret e danza. Il tutto è stato legato da un lungo monologo, recitato dalla coscienza con la voce di Chiara Trivelloni. La serata si è conclusa con una toccante esibizione di Modanesi, che ha cantato “La Forza della Vita”, suscitando una standing ovation da parte del pubblico.

Modanesi ha ringraziato tutti, sottolineando che lo spettacolo rappresenta non solo il suo sogno, ma anche quello di molti giovani artisti presenti sul palco. Ha dedicato un ringraziamento speciale a Radici Onlus, All Stars e al Comune di Ronciglione.Alessandra Ceccarini, dell’Active Revolution Asd, ha condiviso sui social un messaggio toccante, evidenziando l’impegno e la dedizione di tutti coloro che hanno reso possibile l’evento, esprimendo gratitudine per l’amore e la passione dimostrati da tutti.

Ha inoltre ringraziato Leonardo Modanesi per la sua “anima bella”.

Il gruppo “Insieme per un sorriso” continua a dimostrarsi unito e determinato a realizzare grandi progetti. Tra i partecipanti, un plauso speciale è andato a Gabriele Danieli, solo cinque anni, che ha già mostrato di avere un grande talento.L’evento ha visto anche la partecipazione di molti altri artisti, tra cui Sara Boldrini, Gemma Martinetti, Aurora Piombi, Gabriele Piombi, Flavia Modanesi, Stefania Grigiotti, Franco Toscano, Beatrice Sarnacchioli, Kevin Peci, Francesca Lotà, Deborah e Zoe, e Rachele Cosimi Sofia Pagani e Manuela De Santis.

L’ormai consolidato gruppo “Insieme per un sorriso” ha già dato appuntamento al pubblico per il prossimo anno, promettendo nuove emozioni e sorprese.

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La banda Enrico Gai di Nepi alla “Roma Festival Band”, organizzata dall’Accademia di Santa Cecilia

Ott 24, 2024 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0

NEPI – Grande riconoscimento, domenica scorsa, per la banda Enrico Gai di Nepi che ha partecipato alla “Roma Festival Band”.

L’evento, organizzato dal conservatorio Santa Cecilia di Roma e patrocinato dal Comune di Roma, è alla seconda edizione e riunisce le migliori formazioni bandistiche da tutta Italia per celebrare la musica e la tradizione.

Si svolge in due momenti: la prima esibizione nella centralissima Piazza del Popolo, nell’ambito dell’evento itinerante “Le bande incontrano la città” e la passeggiata musicale in Via del Corso; e, a seguire, un secondo concerto nella Sala Accademica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Dopo aver eseguito alcuni brani a Piazza del Popolo, le formazioni, tra due ali di folla festante hanno sfilato per Via del Corso raggiungendo il conservatorio dove hanno tenuto, presso la prestigiosa Sala Accademica gremita di gente, un concerto di circa un’ora ciascuna alla presenza di vari professori ed accademici, tra cui il Maestro Pocorobba organizzatore dell’evento.

La Banda Enrico Gai ha proposto un programma basato sui musical che è stato molto apprezzato dal pubblico presente.

“La data del 20 ottobre 2024 rimarrà ben impressa nei nostri ricordi per le grandi emozioni che ha suscitato in tutti noi – ha commentato il direttore Luigi Lucarelli – Esibirci presso il Conservatorio di Santa Cecilia è stato un sogno in una sala meravigliosa, una delle più importanti e prestigiose d’Italia: un sogno per noi irrealizzabile anche solo nei nostri pensieri fino poco tempo fa.”

“La sala era gremita- prosegue –  piena dell’affetto di amici e parenti ma anche di tanti musicisti, maestri e addetti ai lavori che non ci hanno fatto mancare il loro sostegno e il loro apprezzamento per l’esibizione, così come in via del Corso per la sfilata e il raduno delle tre bande.”

“Ci preme dunque ringraziare per l’opportunità l’organizzazione dell’Accademia ed anche le autorità locali che ci hanno reso omaggio con la loro gradita presenza ed il loro entusiasmo, in particolare il consigliere delegato alla Cultura Paolo Paoletti, che ci ha seguito in tutto il percorso di questa esperienza che, senza alcun dubbio, rimarrà viva in noi per molto tempo.”

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Libri, musica e territorio: un mese di grandi eventi al Festival culturale dell’Area Etrusco-Cimina

Ott 23, 2024 Posted by In premium Tagged Comments 0

VITERBO – Libri, musica e territorio: è il mix di questi tre elementi che rappresenta il successo del Festival culturale dell’Area Etrusco Cimina 2024.

Oltre un mese di grandi eventi all’insegna della cultura come leva di marketing territoriale e come  azione di valorizzazione del patrimonio storico e letterario di una comunità.

La rassegna, promossa con il sostegno della Regione Lazio e della Comunità Montana dei Cimini e organizzata da Carramusa Group in sinergia con Ombre Festival, ha preso il via lo scorso 16 ottobre a Caprarola, con la presentazione de “Gli invisibili di San Zeno”  da parte dello scrittore Alessandro Maurizi ed è proseguita poi a Canepina e Barbarano Romano.

Il viaggio proseguirà poi in tutta l’area dei Monti Cimini, toccando in totale 17 comuni e con un grande appuntamento di chiusura sul quale, al momento, è stretto riserbo.

Il format degli appuntamenti prevede letture d’autore con grandi ospiti di livello nazionale, un itinerario per immagini e curiosità attraverso il cinema della Tuscia, curato dal direttore dell’Est Film Festival, Glauco Almonte, e la conclusione con un aperitivo musicale.

La manifestazione itinerante coinvolge i comuni di Blera, Barbarano Romano,  Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Civita Castellana, Gallese, Nepi, Oriolo Romano, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Vallerano,  Vetralla, Vignanello, Vitorchiano e Viterbo.

La rassegna proseguirà il 24 ottobre, a Nepi e quindi a Capranica con Gian Luca Campagna e il suo libro “In viaggio con la morte”, sabato 26 ottobre a Soriano con Fabio Mundadori e “Le lacrime di Dio” e domenica 27 a Blera con Giulio Perrone e “Tante parole, poi l’amore”.

Sarà di nuovo presente Alessandro Maurizi a Carbognano il 31 ottobre, mentre, a chiudere la settimana, domenica 3 novembre, toccherà a Stefano Ferri a Vallerano con “Due vite una ricompensa”.

Giovedì 7 novembre Vetralla ospiterà Valentina Notarberardino con “Operazione bestseller” , sabato 9 novembre il festival farà tappa ad Oriolo Romano con Chiara Esposito ed il suo “Lettere a chi se ne va”, domenica 10 novembre Gallese chiuderà la settimana Alessandro Maurizi.

L’ultima parte del festival si svolgerà a Vignanello giovedì 14 novembre con il “Delitto Neruda” di Roberto Ippolito, Vitorchiano con l’”Aurora” di Giorgio Nisini venerdì 15 novembre, sabato 16 Alessandro Maurizi a Civita Castellana e domenica 17 novembre doppio appuntamento con Roberto Ippolito a Ronciglione alle 12 e nel pomeriggio alla Fondazione Carivit di Viterbo.

Sono Le Pulci, Ale band, Galy e The Freaks le band che cureranno la sezione musicale del festival.

Lunedì 18 novembre grande appuntamento di chiusura con un ospite a sorpresa che concluderà la rassegna insieme ai sindaci di tutti i comuni facenti parte del Sisc.

“Il Festival Culturale dell’Area Etrusco Cimina  – ha dichiarato il commissario della Comunità Montana, Eugenio Stelliferi, ancora una volta persegue e raggiunge il risultato di avvicinare le persone alla cultura attraverso la fruizione di luoghi, come musei e biblioteche, che della cultura sono la massima espressione. Per questo il mio plauso e ringraziamento va alla Regione e al Sisc, Sistema Integrato dei Servizi Culturali dell’Area Etrusco Cimina, per portare avanti, con passione e determinazione, questa mission di valorizzazione del territorio e di crescita delle comunità.

Grazie anche ai comuni di Barbarano Romano, Blera, Canepina, Capranica, Caprarola, Gallese, Nepi, Oriolo Romano, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Carbognano, Vetralla, Vignanello, Vitorchiano, alla Fondazione Carivit con il Museo della Ceramica della Tuscia che, con la loro fattiva collaborazione permettono di portare avanti simili ambiziosi progetti.” 

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.

Maggiori informazioni sulla pagina facebook Festival culturale dell’area Etrusco Cimina.

 

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Sulle ‘note’ di John Cage. Il Grido Silenzioso: Simona Benedetti e Adele Foffi a Roma Art Week

Ott 21, 2024 Posted by In premium Tagged , Comments 0

NEPI – Tornano a brillare le eccellenze della Tuscia, con un prestigioso riconoscimento per Simona Benedetti.

L’artista nepesina è stata infatti chiamata a partecipare ad una delle più importanti manifestazioni dal punto di vista culturale, la Roma Art Week che si è aperta ieri nella capitale e che, fino al prossimo 26 ottobre, offrirà una panoramica dell’arte contemporanea attraverso centinaia di eventi in spazi espositivi, open studio di artisti e progetti culturali completamente gratuiti. 

“Un programma variegato e consolidato, un’opportunità di porre Roma al centro della scena artistica odierna, capace di emergere al pari delle altre grandi capitali europee, coinvolgendo con gli eventi e le molteplici attività il centro e la periferia della città, inglobando più realtà possibili e permeando lo spirito e l’anima della città.”

Simona Benedetti, direttrice, tra l’altro della manifestazione Divinarte, partecipa, insieme alla chitarrista Adele Foffi con la performance “Sulle “note” di John Cage, uno dei più grandi compositori del ‘900. 

Sulle “note” del brano “4.33”, “l’artista vuole dimostrare la non esistenza del silenzio, la performance dà spazio al silenzio di dolore che si fa rumore nella nostra interiorità. L’esigenza del grido di libertà che prorompente emerge attraverso la gestualità del corpo, i suoni e i rumori che emergono dalla tela e dalla chitarra. Tutto diventa simbolo di comunicazione e apertura verso l’esterno. Il grido silenzioso diviene silenzio che grida attraverso la vita.”

La performance, inserita lo scorso anno all’interno della manifestazione DiVinArte, dopo diverse tappe in Italia, sta riscuotendo un grande successo anche a livello internazionale: nel mese di agosto, infatti, è stata ospitata all’Internationales Gitarrenseminar a Reisbach, in Germania.

Irrinunciabile, dunque l’appuntamento di stasera: alle 19, presso AC Studio, in via Sisto IV a Roma: “Sulle note” aprirà “Sfumature”, una mostra fotografica di Andrea Colarieti e Barbara Gravelli mirata ad esplorare la profondità dell’espressione umana attraverso scatti boudoir e ritratti d’autore.

 

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