– di Roberto Mecocci –
Il 15 aprile uscirà il sesto disco di Davide Van de Sfroos, all’anagrafe Davide Enrico Bernasconi, conosciuto al grande pubblico per la sua partecipazione al Festival di San Remo anche se amatissimo da molto prima dai suoi fans non solo in Lombardia ma in tutta Italia. Il titolo Goga e Magoga rimanda ad una citazione del Libro dell’Apocalisse infatti i due nomi indicano, rispettivamente, un re ed un popolo nemico di Israele abitante un territorio lontanissimo e misterioso.
Nel linguaggio popolare di alcune parti d’Italia il detto, ormai in disuso, ha assunto il significato di andare in malora ma anche fare il bello e il cattivo tempo, fare e disfare”.
Insomma le due anime dell’uomo, un bipolarismo che è racchiuso in tutti noi.
Già il brano omonimo che dà il titolo all’album, anticipato la scorsa estate in alcune esibizioni live è significativo in questo senso: un testo amaro che affronta attraverso una serie di metafore il tema della crisi della società attuale ma che è anche connotato da una rabbiosa speranza. Il dialetto, o meglio la lingua, usato da Van de Sfroos è quello tremezzino tipico della parte occidentale del lago di Como, e se in un primo momento questo nelle nostre latitudini sembrerebbe rappresentare un ostacolo, in realtà è uno stimolo alla conoscenza, non solo del significato dei testi ma soprattutto della poetica che spesso si esprime al meglio proprio attraverso i dialetti.
Non a caso Van de Sfroos ha sempre riconosciuto in Fabrizio De Andrè ed in special modo al suo capolavoro Creuza de Ma un suo punto di riferimento e ha rappresentato per lui lo stimolo a perseguire quella che ha scelto come la sua strada. Una strada che spesso è andata ad incrociare altri linguaggi, altre culture che con la musica si esprimono nella loro massima potenza.
Dalle anticipazioni annunciate dallo stesso autore si sa che nell’album saranno presenti due momenti musicali molto diversi tra loro: una parte più psichedelica, rock, e persino progressive con otto brani incrocerà quella più intima con i restanti brani in cui domineranno le ballate folk ed emotive.
Nel disco probabilmente troveranno spazio anche i brani inediti scritti per il progetto “Terra e Acqua”, un lavoro che si è concretizzato in un documentario ma anche in una pubblicazione multimediale in cui la musica, le storie quotidiane, i monumenti e le bellezze naturale del lago di Como si fondono insieme.
Insomma un modo originale ed intelligente per la promozione del territorio di cui anche la Tuscia avrebbe bisogno. Il disco sarà presentato in concerto all’Ippodromo di Milano il 13 giugno 2014: il cantautore comasco parteciperà infatti all’evento inserito nel calendario del City Sound Festival, la più importante manifestazione musicale lombarda.
Ovviamente i suoi fans, i Cauboi come si chiamano tra di loro, e chi vi scrive, lo attendono anche in altre date per i suoi concerti sempre coinvolgenti da essere in realtà dei grandi momenti di festa come accadde a Viterbo il 29 luglio 2011 quando, davanti alla scenografia naturale del palazzo Papale, si ritrovarono a cantare e ballare persone provenienti da tutta Italia.
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