“Costituzione e Legalità…una scelta ancora condivisa?”. È questo il titolo dell’iniziativa organizzata dalla Uil Scuola Viterbo e dall’IRASE Viterbo che lunedì prossimo, 3 febbraio, vedrà protagonista l’ex Sostituto Procuratore di Palermo, Antonio Ingroia.
Appuntamento previsto per le ore 18 presso la Sala Benedetti della Provincia in Via Saffi 49, Viterbo. Assieme ad Ingroia, Angela Manca, madre di Attilio Manca, Tonino Longo, Segretario provinciale della Uil Scuola Viterbo, e Ugo Longo, Presidente IRASE Viterbo.
Porteranno invece i loro saluti, il Presidente della Provincia, Marcello Meroi, il Presidente del Consiglio provinciale di Viterbo, Francesco Bigiotti, l’Assessore all’Istruzione della Provincia di Viterbo, Andrea Danti e il Presidente della Commissione provinciale Istruzione, Felice Casini. Modererà l’incontro Silvia Somigli, Segretaria IRASE Viterbo. Ad intervistare Ingroia sarà invece il giornalista Daniele Camilli.
“COSTITUZIONE E LEGALITA’…una scelta ancora condivisa? Non è una domanda retorica – spiega il Segretario della Uil Scuola, Tonino Longo – ma un problema reale che caratterizza da anni il nostro Paese, la nostra quotidianità. Dalla lettura dei giornali al dibattito pubblico. Costituzione e legalità vanno di pari passo? Sono ancora in sinergia principi fondanti della nostra società e rispetto di leggi e norme che regolano la convivenza civile, espressione diretta della nostra Carta costituzionale? Cosa è successo nel corso degli ultimi 20 anni? La nostra Costituzione rappresenta ancora il Paese reale? E quest’ultimo si sente ancora rappresentato da essa? Interrogativi – sottolinea Longo – cui cercheremo di dare risposta – per quanto possibile – durante l’incontro con l’ex Procuratore di Palermo, Antonio Ingroia, da sempre impegnato sui temi della legalità e della lotta alla mafia. Interrogativi per aprire la strada ad una nuova scelta condivisa a partire dai valori e dai principi della nostra Costituzione, punto di riferimento assoluto per una società che vuole ancora chiamarsi democratica e repubblicana”.
Antonio Ingroia è stato magistrato a Palermo per oltre vent’anni. Allievo di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, dal 1993 ha lavorato al fianco di Gian Carlo Caselli, conducendo numerosi processi su Cosa Nostra e sui rapporti della criminalità con la politica e l’economia. Da pubblico ministero antimafia, si è occupato di vicende giudiziarie come il sequestro De Mauro, l’omicidio Rostagno, il caso Contrada, i processi Dell’Utri e Mori, fino alla scoperta e alle polemiche sui legami tra mafia e Stato dopo le stragi del 1992-93. È infine autore, assieme a Gian Carlo Caselli, del libro “Vent’anni contro. Dall’eredità di Falcone e Borsellino alla Trattativa” (Editori Laterza, 2013, a cura di Maurizio De Luca). Un libro dove si ritrovano le inchieste e i processi più clamorosi degli ultimi vent’anni, gli imputati eccellenti e le pedine, le storie dei pentiti, il racconto di come il nostro Paese sia stato invaso di capitali che hanno radici mafiose. Una mafia che in questi anni ha cambiato pelle, ha ucciso sempre meno e riciclato sempre di più.
No Comments