Sulle ‘note’ di John Cage. Il Grido Silenzioso: Simona Benedetti e Adele Foffi a Roma Art Week

NEPI – Tornano a brillare le eccellenze della Tuscia, con un prestigioso riconoscimento per Simona Benedetti.

L’artista nepesina è stata infatti chiamata a partecipare ad una delle più importanti manifestazioni dal punto di vista culturale, la Roma Art Week che si è aperta ieri nella capitale e che, fino al prossimo 26 ottobre, offrirà una panoramica dell’arte contemporanea attraverso centinaia di eventi in spazi espositivi, open studio di artisti e progetti culturali completamente gratuiti. 

“Un programma variegato e consolidato, un’opportunità di porre Roma al centro della scena artistica odierna, capace di emergere al pari delle altre grandi capitali europee, coinvolgendo con gli eventi e le molteplici attività il centro e la periferia della città, inglobando più realtà possibili e permeando lo spirito e l’anima della città.”

Simona Benedetti, direttrice, tra l’altro della manifestazione Divinarte, partecipa, insieme alla chitarrista Adele Foffi con la performance “Sulle “note” di John Cage, uno dei più grandi compositori del ‘900. 

Sulle “note” del brano “4.33”, “l’artista vuole dimostrare la non esistenza del silenzio, la performance dà spazio al silenzio di dolore che si fa rumore nella nostra interiorità. L’esigenza del grido di libertà che prorompente emerge attraverso la gestualità del corpo, i suoni e i rumori che emergono dalla tela e dalla chitarra. Tutto diventa simbolo di comunicazione e apertura verso l’esterno. Il grido silenzioso diviene silenzio che grida attraverso la vita.”

La performance, inserita lo scorso anno all’interno della manifestazione DiVinArte, dopo diverse tappe in Italia, sta riscuotendo un grande successo anche a livello internazionale: nel mese di agosto, infatti, è stata ospitata all’Internationales Gitarrenseminar a Reisbach, in Germania.

Irrinunciabile, dunque l’appuntamento di stasera: alle 19, presso AC Studio, in via Sisto IV a Roma: “Sulle note” aprirà “Sfumature”, una mostra fotografica di Andrea Colarieti e Barbara Gravelli mirata ad esplorare la profondità dell’espressione umana attraverso scatti boudoir e ritratti d’autore.

 

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