Quasi tutte le parrocchie della Diocesi hanno accolto l’invito del Vescovo Lino, che dopo un confronto in diocesi con i parroci delle zone pastorali di Viterbo e Acquapendente, con una lettera inviata a tutte le parrocchie della diocesi, ha indicato per le ore 18,00 la celebrazione della Messa nella notte di Natale.
È questo un bel segnale di comunione fra le parrocchie della città di Viterbo e non solo in questo tempo di pandemia nel celebrare la messa della notte di natale tutti allo stesso orario.
Aveva fatto, infatti tanto discutere in questi ultimi giorni il quesito posto da tanti media italiani sull’orario della celebrazione nella notte di Natale per via del coprifuoco delle ore 22 e le restrizioni dovute al contrasto alla pandemia. Già la conferenza episcopale italiana in una nota aveva precisato che le celebrazioni si sarebbero svolte nel pieno adempimento delle normative del contrasto all’epidemia.
Ecco allora la soluzione indicata dal Vescovo per un orario comune e condiviso – e come ha scritto Mons. Fumagalli nella lettera – “per poter consentire la cena con i familiari, se possibile e in numero ridotto”.
Inoltre il Vescovo ha chiesto nella stessa lettera inviata ai parroci, che se ce ne fosse la necessità, ogni parroco per Natale potrà aggiungere una o più sante messe per andare incontro alle necessità dei fedeli e per il rispetto delle norme di distanziamento richiesto all’interno delle chiese.
onfronto in diocesi con i parroci delle zone pastorali di Viterbo e Acquapendente, con una lettera inviata a tutte le parrocchie della diocesi, ha indicato per le ore 18,00 la celebrazione della Messa nella notte di Natale.
È questo un bel segnale di comunione fra le parrocchie della città di Viterbo e non solo in questo tempo di pandemia nel celebrare la messa della notte di natale tutti allo stesso orario.
Aveva fatto, infatti tanto discutere in questi ultimi giorni il quesito posto da tanti media italiani sull’orario della celebrazione nella notte di Natale per via del coprifuoco delle ore 22 e le restrizioni dovute al contrasto alla pandemia. Già la conferenza episcopale italiana in una nota aveva precisato che le celebrazioni si sarebbero svolte nel pieno adempimento delle normative del contrasto all’epidemia.
Ecco allora la soluzione indicata dal Vescovo per un orario comune e condiviso – e come ha scritto Mons. Fumagalli nella lettera – “per poter consentire la cena con i familiari, se possibile e in numero ridotto”.
Inoltre il Vescovo ha chiesto nella stessa lettera inviata ai parroci, che se ce ne fosse la necessità, ogni parroco per Natale potrà aggiungere una o più sante messe per andare incontro alle necessità dei fedeli e per il rispetto delle norme di distanziamento richiesto all’interno delle chiese.
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