VITERBO – La seconda serata della quindicesima edizione del Tuscia Film Fest, sabato 7 luglio, sarà dedicata alla maratona del film Loro di Paolo Sorrentino; a Viterbo, nell’arena di piazza San Lorenzo (ore 21.15) prevista la proiezione con biglietto unico di Loro 1 e Loro 2 con accesso in arena consentito anche al termine della prima parte.
La prevendita dell’evento è disponibile sul sito www.tusciafilmfest.com e a Viterbo presso il Museo Colle del Duomo in piazza San Lorenzo (ogni giorno dalle ore 10 alle ore 19).
La biglietteria dell’arena aprirà ogni giorno alle ore 19.15 in Piazza della Morte.
Il premio Oscar Paolo Sorrentino racconta in due film un’Italia da fine impero attraverso la vita di Silvio Berlusconi, interpretato da un camaleontico e impressionante Toni Servillo.
Protagonista di Loro 1 è l’intraprendente talent scout Sergio Morra (Riccardo Scamarcio) che ha un unico obbiettivo: conoscere Lui. Per farlo, abbandonata Taranto, inizia a mettere su una squadra di avvenenti e giovani talentuose da invitare ad un megaparty in Sardegna, nella villa affittata per l’occasione proprio di fronte a quella dell’ex cavaliere e fondatore di Fininvest, dove vive da recluso in compagnia della moglie Veronica Lario (Elena Sofia Ricci) con la quale sta attraversando un periodo di crisi sentimentale. è l’Italia del 2006 , Berlusconi ha 70 anni ed è appena terminato il suo terzo governo. Da una parte, in lontananza, si anima il sottobosco di quello che poi è passato agli onori della cronaca come il fenomeno del “Bunga Bunga”. Dall’altra, nel paradisiaco scenario di Villa Certosa, l’uomo-simbolo prova a far fronte al difficile momento, politico, umano e sentimentale che sta vivendo.
In Loro 2 il regista alza definitivamente il sipario su quello che veramente desiderava raccontare, i sentimenti e le paure. La crisi tra Silvio e Veronica si fa ancora più profonda, e Berlusconi, rispolverando le sue vecchie ma immutate doti di straordinario venditore, le utilizza per manovre politiche che condurranno alla caduta del governo della sinistra e al suo ritorno sulla poltrona di Presidente del Consiglio. Ma la sua passione per le giovani belle donne e per le cene eleganti, lo condurranno inevitabilmente verso il baratro rompendo l’incantesimo dell’innamoramento col quale aveva conquistato la moglie e gli italiani. Il Berlusconi privato si sovrappone a quello pubblico, la solitudine dell’uomo comincia a minare le certezze del politico, la sfera intima deflagra, l’Italia crolla rovinosamente a pezzi.
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