NEPI – Con il patrocinio del Comune di Nepi e dell’ Assessorato alla Cultura, apre i battenti a Nepi (VT) la mostra personale dell’artista Giovanni Di Lorenzo “Spazi sinfonici in geometrie infinite”, presso la sala Consigliare del Palazzo Comunale del centro della Tuscia. L’esposizione inaugurerà sabato 20 agosto, alle ore 18.00 e continuerà fino a domenica 28 agosto. Sarà aperta tutti i giorni con ingresso gratuito.
La personale metterà in risalto l’ultima produzione dell’artista, nelle cui opere, la materia si fa plasmare, si innalza verso un infinito che nella ricerca di una identità umana, rappresenta la geniale musicalità del percorso di vita, fatta di pieghe, spigoli, ferite, intersecate da perfette sfere d’oro e nella base di inizio di questo cammino, il colore accende la luce. E’ l’incipit di un percorso che attraverso la ricerca e la conoscenza della strada percorsa dall’essere, a volte impervia e a volte pianeggiante, racconta l’uomo e la sua collocazione nell’infinito spazio. L’artista Giovanni Di Lorenzo, pittore, scultore, incisore su cuoio, questo in sintesi il suo profilo artistico; in extenso egli può essere definito un ricercatore. L’evento espositivo, è curato da E. Palmioli e dallo Studio Altresì. Giovanni Di Lorenzo è nato a Petrosa, nel Cilento; si trasferisce a Nepi (VT) alla fine degli anni 60, dove vive e lavora. Inizia il suo percorso artistico nei primi anni ‘70, quando conosce il maestro Francisco Palma Burgos che lo prende nel suo grembo artistico presso il suo studio a Castel Sant’Elia (VT). Nell’ambito di questa prima esperienza, Di Lorenzo compie un percorso artistico e didattico, del tutto simile a quello che nei secoli passati gli artisti compivano “a bottega”, presso i loro Maestri. Qui Giovanni Di Lorenzo ha potuto, come una spugna, in un percorso molto lento e graduale, imparare tutte quelle tradizionali tecniche, quali il disegno, la punta secca, l’incisione, l’acquarello, l’acquaforte e l’affresco. Il suo cammino artistico lo porterà ben presto a scoprire la sua naturale propensione per la matericità ed è facile intuire quindi che, il passaggio dalla pittura alla scultura fu breve ed inevitabile.
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