Il Carnevale di Ronciglione è probabilmente il carnevale più grande e fastoso della provincia di Viterbo con sfilata dei Cavalieri Ussari, sfilate di maschere, balli, carri allegorici e corsa dei cavalli senza fantino.
La sonora voce del campanone e la cavalcata degli Ussari segnano l’avvio ufficiale dei festeggiamenti. Il re Carnevale, a partire dall’ultimo venerdi’ di festa, scortato da cavalieri in costume, s’insedia nella citta’ prendendo in consegna dal sindaco le chiavi, per assicurare a tutti cinque giorni di baldorie e di follia. Hanno quindi inizio le corse a vuoto. Si tratta delle corse dei berberi, celebre in passato anche a Roma: cavalli non sellati, lanciati al galoppo senza fantino per un percorso di circa un chilometro attraverso le vie cittadine. Nei giorni successivi, in particolare la domenica e il martedi’ grasso, ancora corse a vuoto e poi danze in piazza, gare di maschere, veglioni e, attesissimo, il Gran corso di gala, con un’imponente sfilata di carri allegorici. Al pubblico assiepato ai bordi delle strade, vengono distribuite forchettate di maccheroni contenuti in ”pitali”. Oltre alle maschere ”ufficiali” sfilano i cosiddetti ”Nasi rossi”, un gruppo di buontemponi seguaci di Bacco. La sera del martedì grasso, nella piazza principale, si svolge un grandioso saltarello cui partecipano tutti i presenti, in maschera o meno. Al termine, il Re Carnevale, condannato a morte, viene dato alle fiamme.
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