-di Giulia Basili-
Grande successo per l’apertura della stagione al Rivellino di Tuscania.
Tutto esaurito per la messa in scena de “La Mia Futura Ex” di Luca Pizzurro con Franco Oppini, Antonella Elia e Simona D’Angelo.
Una commedia elettrizzante e coinvolgente, che offre allo stesso tempo uno spunto di riflessione sulla vita di coppia ma soprattutto sul valore della famiglia, che in questo ultimo decennio va sempre diminuendo.
Xavier (Franco Oppini) e Ginevra (Simona D’Angelo) sono una coppia di mezza età in crisi, fidanzati tra i banchi di scuola e sposati a soli vent’anni. Dopo quasi trent’anni di matrimonio, i due cominciano a non andare più d’accordo come nel fior fiore dei primi anni, quindi decidono di separarsi, ognuno ha bisogno dei propri spazi e soprattutto di quella giovinezza che non ha potuto godersi. A fare da contrasto ai litigi e alle discussioni dei due, c’è il figlio diciottenne Paolo (Danilo Sarappa), che vive un amore sereno e appagato con la sua fidanzata (Lucia Clementi). Una volta presa la decisione di separarsi, Xavier e Ginevra decidono di comunicarlo al figlio, per una fatalità, proprio nel giorno del suo diciottesimo compleanno.
Ovviamente ad aizzare la voglia di libertà di Xavier, c’è il vicino di casa Vittorio (Guido Saudelli), personaggio bizzarro, separato anche lui, costretto a vendere oggetti erotici porta a porta per pagare gli alimenti alla ex moglie.
Xavier quindi, riprende a gonfie vele la sua attività di cantautore, che da sposato aveva abbandonato, suonando la sera nei locali fino a tardi, fermo e sicuro nelle proprie decisioni di non voler avere più nessun tipo di relazione. A fargli cambiare idea è la provocante Mia (Antonella Elia), una fotografa che gli piomba a sorpresa in casa una sera, ricercata dalla polizia per aver scattato delle foto compromettenti ad un senatore in un locale di scambisti. Questo nuovo rapporto riesce così a far comprendere al protagonista che l’amore è un sentimento che occupa un posto fondamentale nella vita anche se, come tutte le cose importanti, a volte richiede sacrifici e sofferenze.
“La mia futura ex” di Luca Pizzurro è una commedia che affronta un tema di grande attualità, con ironia, ma soprattutto con spiccata intelligenza. Sicuramente una materia molto trattata in questi ultimi anni, sia negli spettacoli teatrali, nei romanzi ed anche al cinema. Quindi da spettatori ci troviamo sicuramente davanti a delle situazioni non nuove, anche perché molti di noi, quasi ci si rispecchiano. I personaggi coinvolgono molto il pubblico, non solo per quanto riguarda la recitazione, ma in particolar modo quando in alcuni “momenti clou” della storia, cantano e mettono in scena anche delle piccole coreografie. Le musiche quindi occupano una posizione importante all’interno della commedia, quasi a sdrammatizzare lo scontento dei personaggi, che a dire la verità, è un po’ il filo conduttore della narrazione. Perché questa commedia dovrebbe far riflettere? E soprattutto riflettere su cosa?
Forse la risposta non è del tutto scontata.
Ognuno di noi vorrebbe che la propria vita andasse secondo i piani, ma sappiamo benissimo che, purtroppo non sempre può andare così, capitano degli imprevisti, si deve rinunciare a molte cose, anche ai sogni.
Non è facile rassegnarsi a tutto questo, e Xavier ne è l’esempio, a lui questa storia di abbandonare tutti i suoi sogni nel cassetto, per dedicarsi alla famiglia, proprio non è andata giù. Quindi, fallendo, cerca in tutti i modi di poter recuperare la sua giovinezza a cinquant’anni.
La nostra bravura dovrebbe stare nel cercare di compensare l’amore, la vita di coppia, la famiglia, le passioni, non rinunciando ad una di queste e tanto meno fissarsi troppo su una in particolare. Ogni fase della vita è importante, e bella in ogni sua sfumatura, anche nelle rinunce, ma NON E’ INTERCAMBIABILE l’una con l’altra, non si può vivere a cinquant’anni come quando se ne aveva diciotto o viceversa. Quindi godersi la vita, ma con intelligenza e con presa di coscienza che gli anni passano.
Nel complesso, uno spettacolo a tutto tondo, completo, variegato, attori che si trasformano in cantanti e anche in ballerini, musica orecchiabile che invita a battere le mani a tempo come in un concerto.
Insomma c’è da divertirsi, riflettere e in alcuni passaggi anche commuoversi.
No Comments