FESTIVAL – Ruotolo a tu per tu con il boss della Magliana Antonio Mancini

VITERBO – Serata d’eccezione al Tuscia Operafestival, che apre al giornalismo e all’attualità. Giovedì 23 luglio a Viterbo, in Piazza San Lorenzo (ore 21, ingresso libero), il giornalista Sandro Ruotolo intervista Antonio Mancini, noto come “l’Accattone”, storico membro della tristemente famosa Banda della Magliana. Mancini, condannato per quattro omicidi e successivamente divenuto collaboratore di giustizia, si racconta senza filtri a uno dei giornalisti d’inchiesta più conosciuti ed energici dell’informazione italiana, a margine del libro “Con il sangue agli occhi” (che è anche il titolo dell’evento), scritto da Federica Sciarelli a stretto contatto con lo stesso Mancini ed edito da Rizzoli. Partecipa alla serata la regia è di Beppe Arena.

Scritto come un romanzo, “Con il sangue agli occhi” rivela il ruolo giocato dalla Banda della Magliana in molte cronaca di quegli anni – dal sequestro Moro al delitto Pecorelli, fino all’attentato punitivo a Roberto Rosone, vicepresidente del Banco Ambrosiano – portando alla luce i particolari inediti di alcuni dei più oscuri intrighi di potere della recente storia d’Italia e di “Mafia Capitale”. Antonio Mancini è stato fra i primi membri della banda. Originario del quartiere di San Basilio, nell’ambiente era conosciuto con il soprannome di “Accattone” poiché veniva giocosamente preso in giro dai compagni essendo andato a vedere l’omonimo film di Pasolini diverse volte. Ma anche per la somiglianza con i ragazzi di vita tratteggiati nei racconti del poeta. Dopo molti anni di reclusione, ha deciso di collaborare con la giustizia e oggi lavora come autista di uno scuolabus per diversamente abili.

Sandro Ruotolo, giornalista, è stato caporedattore di alcuni tra i più importanti programmi televisivi d’inchiesta tra cui “Samarcanda”, “Il rosso e il nero”, “Tempo reale”, “Moby Dick”, “Moby’s”, “Circus” (1999), “Il raggio verde”, “Sciuscià” (2001), “Annozero” (2006, 2007, 2008, 2009, 2010). Nel maggio del 2015 viene messo sotto scorta dopo aver ricevuto minacce da Michele Zagaria, boss dei Casalesi, a causa delle sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania.

Il furto di un’auto carica di armi e un insolito patto fra rapinatori. Sono questi i due eventi che segnano la nascita della Banda della Magliana, il gruppo malavitoso che metterà sotto scacco Roma nel decennio 1975-1985. Attorno alle figure di Maurizio Abbatino, Enrico Renatino De Pedis e Antonio Mancini si sviluppa un complesso disegno criminoso che si estende a tutti i racket: dalla droga alle armi, dal controllo dell’edilizia ai rapporti con l’estrema destra e con le mafie del sud, fino ad acquisire un ruolo tuttora da chiarire in vicende oscure come l’omicidio Pecorelli. Mentre la polizia è alle prese con le Brigate Rosse, un potente clan criminale allunga le mani sulla città, monopolizza lo spaccio di droga e semina terrore a suon di piombo. La banda arriva a spartirsi 600 miliardi di lire l’anno. Dopo dieci anni di sangue quasi tutti i componenti della banda sono morti ammazzati, da rivali o ex amici. Nel libro “Con il sangue agli occhi” Federica Sciarelli raccoglie la testimonianza di Antonio Mancini, uno dei pochi sopravvissuti. Il risultato è un viaggio negli inferi del vorticoso giro di affari sporchi, faide e vendette personali.


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Data
23/07/2015
21:00 - 22:30

Organizzatore

Location
Piazza San Lorenzo

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