NEWS – Oro colato, porcus troianus e papalina, ecco i protagonisti del Menù dei Papi

Anguilla alla vernaccia, anzi alla Cannaiola, Oro Colato, Porcus Troianus Viterbiensis e Papalina.
Ecco i protagonisti della tavola papale visti da Laura Belli.
La chef, titolare dei Giardini di Ararat, è stata incaricata dalla Fondazione Caffeina Cultura, soggetto capofila vincitore di uno dei bandi della Regione Lazio riguardanti il tema principale di EXPO, ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la vita’, di realizzare il “Menù dei Papi, il mangiare dei pellegrini. Storie, cibi e spiritualità sulle strade della Tuscia”.

Il progetto, ideato da Francesca Durastanti: “Nasce dalla volontà di porre il cibo, con le sue peculiarità, al centro di una rilettura innovativa delle origini medievali di Viterbo.
Visto poi che nel capoluogo è nato il primo conclave, quale mezzo migliore di un menù, disponibile in tutti i locali che aderiranno, al fine di coniugare la storia con le linee guida di Expo?
Per il momento partecipano, in maniera attiva, 34 ristoratori e 32 botteghe artigiane, anche se ogni giorno aumentano le strutture che manifestano il loro interesse.”

Lunedì scorso, le ricette ed i prodotti che costituiscono i piatti del menù sono state presentate ufficialmente agli operatori della rete, che hanno avuto modo di conoscere sia le modalità di preparazione delle varie portate che i produttori locali i quali hanno presentato le loro specialità: dalla Cannaiola ai lamponi, dai funghi al coniglio leprino, dal miele alla nocciola.

“Il menù che ho elaborato – ha spiegato la chef Laura Belli – si basa su una ricerca condotta insieme alla dottoressa Maria Tardani, laureata in Museologia, e si sviluppa da una reinterpretazione delle emergenze storiche legate all’età medievale, punto di partenza per una rielaborazione, in chiave moderna, di quelle che erano le pietanze che caratterizzavano la tavola papale. Le antiche ricette sono state riadattate ai tempi attuali, sia in virtù dei cambiamenti a livello di gusto che si sono operati nei secoli, sia per un’oggettiva mancanza, ai giorni nostri, di strumenti ed utensili che venivano usati una volta.
E’ il caso del mortaio che, ad esempio, è stato sostituito dal mixer.”

Ovviamente il menù è stato romanzato e reso ordinabile.
Inoltre, l’elemento caratteristico è che sono stati utilizzati tutti prodotti rigorosamente locali, per far sì che le aziende possano usufruire di una straordinaria vetrina mediatica ed il progetto diventi un volano di marketing territoriale per la Tuscia.

Il risultato finale è stato la creazione di un menù, che sarà proposto durante la manifestazione Caffeina con cene e showcooking, in cui la grande tradizione storica e culinaria della Tuscia è stata coniugata secondo i “criteri expo” della sostenibilità del cibo con una finalità ben precisa: ripartire dal passato per crescere nel futuro.

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