BOMARZO –
Tutto pronto, a Bomarzo, per i festeggiamenti in onore del santo patrono, S.Anselmo, che si protrarranno dal 23 al 25 aprile.
L’evento clou è il Palio, una corsa di cavalli con fantino risalente al 1600, in cui le cinque contrade del paese, Borgo, Dentro, Poggio, Croci e Madonna del Piano si contendono il drappo realizzato ogni anno da un artista diverso.
La manifestazione, organizzata dalla Proloco di Bomarzo guidata dal presidente Giacomi, è considerata tra le più importanti in Italia, i cavalli sono montati da fantini famosi, ed è un momento irrinunciabile per gli osservatori del Palio di Siena in cerca di nuovi talenti. Quest’anno, in occasione della ricorrenza del trentennale, è prevista inoltre un’altra straordinaria iniziativa: la realizzazione di uno speciale annullo filatelico avente come soggetto proprio il Palio di Sant’Anselmo. La gara, che si svolge in località Fossatello, è prevista sui cinque giri dell’anello del circuito e si conclude in serata con una grande cena nella piazza della contrada vincitrice, alla quale sono invitati tutti i cittadini. Lo spettacolare evento viene introdotto, come da tradizione, dal suggestivo Corteo storico, la solenne sfilata in costume cinquecentesco che parte da Palazzo Orsini accompagnata dalla banda musicale. Vi prendono parte circa duecentocinquanta figuranti: ragazzi e ragazze in costume del luogo, gli sbandieratori, i Priori dei Rioni con i loro stendardi, i fantini a cavallo, il Capitano del Popolo, ed infine il trionfale carroccio trainato da una coppia di candidi buoi che trasporta il nuovo “Palio” da conquistare, dipinto, per ogni edizione, da un pittore di fama. L’altra manifestazione imperdibile che caratterizza i festeggiamenti in onore di Sant’Anselmo è la tradizionale Sagra del Biscotto, quest’anno a quota quarantadue. La prima edizione risale infatti al 1973 quando la proloco dell’epoca ebbe l’idea di valorizzare e promuovere, con un’iniziativa ad hoc, questo prodotto locale dalle origini antichissime. La nascita del biscotto, che per dimensione e forma è più somigliante ad una ciambella, si perde nel tempo, quando veniva ancora denominato Pane di S. Anselmo. Nel V sec. d.C. e l’allora vescovo della città, Anselmo fece produrre un pane dolce da distribuire ai poveri e bisognosi e ai pellegrini che transitavano a Bomarzo diretti verso la città santa di Roma, sulla Via Francigena. Da allora questa tradizione si è conservata di generazione in generazione e l’antica ricetta, gelosamente custodita da madre in figlia, è rimasta pressoché immutata ed oggi il biscotto di Sant’Anselmo può vantare anche il marchio di qualità italiano PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali).
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