VITERBO – Al via da giovedì il Tuscia in Jazz Spring Festival a Viterbo.
Dal 2 al 6 aprile la Pasqua della città dei Papi si tingerà di Jazz. Grandi nomi del jazz italiano in cartellone come: Fabrizio Bosso, Enzo Pietropaoli, Rita Marcotulli, Rosario Giuliani, Aldo Bassi, Elisabetta Antonini e star internazionali come Kurt Rosenwinkel, cui Down Beat la leggendaria rivista di musica ha dedicato la copertina, Aaron Parks, Orlando Le Fleming e Allan Mednard.
Cinque giorni di concerti e seminari che coinvolgeranno il centro storico della città dei Papi. Le location sono il Museo della Ceramica della Tuscia, la Sala Anselmi, il Palazzo dei Papi, il Mat, il Blitz Caffè, Sala degli Almadiani e Teatro San Leonardo.
Oltre 120 ragazzi provenienti da tutta Europa si riverseranno in città da giovedì per partecipare ai corsi didattici del festival, tra i più frequentati e quotati in Italia.
Si aprirà il 2 aprile alle 19 (ingresso euro 10) alla Sala degli Almadiani con il concerto di Riccardo Arrighini al piano solo accompagnato da Stefano Cianti, pittore e artista viterbese, la Bohème in Jazz.
Un titolo quando mai significativo di ciò che sarà il nuovissimo lavoro di Riccardo Arrighini, il “pianista italiano che ha fuso classica e Lirica con il jazz”, appellativo che si è guadagnato per aver riarrangiato, e già su cd, autori come Puccini, Verdi, Rossini, Vivaldi, Mozart, Morricone, Chopin, e Beethoven e con concerti in tutto il mondo.
Stavolta la sua reinterpretazione in chiave jazz di grandi capolavori classici e lirici “osa” in un progetto mai tentato prima, ossia un’intera Opera di Giacomo Puccini, “La Bohème”.
La passionalità di questo capolavoro del maestro si sposa con quella del pianista toscano. Egli infatti è residente a Torre del Lago e fin da bambino pur inconsciamente ne ha respirato la musicalità e ne che conosce benissimo tutto il repertorio e significato. Pur melodico e votato da sempre al lirismo, Arrighini possiede tecnica cristallina e un naturale suono di pianoforte rotondo e percussivo e, con la sua musicalità, ama da sempre confrontarsi su terreno jazzistico con autori “forti” anche dal punto di vista emotivo.
Un progetto insolito ed originale, quindi, un energia come forse mai Arrighini aveva raggiunto nei suoi lavori precedenti, complice sicuramente l’esperienza raggiunta negli anni e un repertorio che vede alcune tra le più importanti, famose e straordinarie composizioni del grande genio italiano quali il’”Valzer di Musetta”, “Mi chiamano Mimì”, “Che gelida manina”, “Sono andati, fingevo di dormire”, “O’soave fanciulla” e tutte le altre aria dell’Opera.
Una novità assoluta in campo jazzistico, un esperimento monografico mai tentato prima e che colloca Arrighini tra i “pionieri” internazionali del genere. Alle 21.30 invece al teatro San Leonardo (ingresso euro 15 con Cd omaggio) sarà il turno degli austriaci Hi5 e il loro progetto che fonde il Jazz alla classica e il rock.
La giornata del 2 aprile si chiuderà al Blitz Caffè alle 23.00 con una Jam Session che vedrà coinvolti gli studenti dei corsi e gli insegnanti. Dal 3 aprile partiranno i seminari didattici del festival che si terranno dal 3 al 5 aprile dalle 10 alle 18. Il 3 aprile ospiti del festival saranno alle 18 al Museo delle Ceramiche Angelo Olivieri con il suo quartetto dedicato alla musica di New Orleans (ingresso libero), alle 19 agli Almadiani (ingresso euro 10) il poeta Alessandro Vettori presenterà il suo #MadeOfWords che fonde la poesia alla musica e alla danza.
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