VITERBO – Sabato 11 aprile al Cosmonauta, lo spettacolo teatrale “Qualsiasi Cosa Mai” di Fiora Blasi,liberamente ispirato ad un racconto di Haruki Murakami
con: Fiora Blasi e Luca Venitucci
musiche originali live: Luca Venitucci
sguardo esterno e collaborazione alla drammaturgia: Elisabetta Scarin
video proiezioni: Antonio Capocasale
luci: Daria Grispino
consulenza scenotecnica: M.Baronio, D. Grispino, C. Ciampoli
immagine di locandina: Daniele Villa
foto di scena: Christian Rizzo
Liberamente ispirato ad un racconto di Haruki Murakami, Qualsiasi cosa mai racconta di una certa ‘X’, la cui vita, scandita da tempi molto regolari e al sicuro da imprevisti, viene ad un tratto scombussolata da una vicenda apparentemente insignificante e senza un immediato legame con le sue abitudini: ‘Y’ scompare dalla città. ‘X’ è Susanna, che condivide con il pubblico in modo quasi cabarettisco, l’enigma della scomparsa misteriosa che l’ha sconvolta. ‘Y’ non è subito svelato…
Qualcosa di raffinato e sensibile, questo riassume bene la magia che riesce a creare quest’incontro tra artisti che ci guidano nel mondo di Murakami. Un mondo sensibile, un mondo problematico, un mondo piccolo, forse un mondo moderno a volte così difficile da comprendere; ci guidano con sensibilità, con rispetto, con uno sguardo dolce ed attento. Fiora svela il mondo interiore ed intimo di chi probabilmente vorrebbe restare nascosto, Luca crea un tappeto di note che sembrano fiori ed Antonio ristruttura con delicatezza lo spazio con le sue luci ed i suoi video come se un architetto cambiasse la casa che ci accoglie in continuazione, senza farcene rendere conto. .. sabato sarà bello reimmergersi in questo piccolo mondo.
L’interesse per Murakami nasce proprio dalla sua capacità di cogliere e descrivere un universo bizzarro, fatto di situazioni al limite della normalità, dalla sua bravura nel riuscire a mantenere l’enigma di questo stesso limite o confine, senza trarne facili conclusioni. Nella sua scrittura è sotteso un interrogativo semplice e insolubile: che cos’è la normalità? Ed è proprio ad essa che è necessario ambire? In che maniera rendere questa umanità tenera ed eccentrica, senza cadere in un giudizio morale o psicologico? In che modo restituire teatralmente la progressione minuziosa delle descrizioni dello scrittore? Tra flashback e sospensioni, la protagonista di Qualsiasi cosa mai si muove fra un tempo interno della memoria e del dubbio e uno quotidiano fatto di pragmatismo e doveri. Suono e musica, prodotti dal vivo con voce e dispositivi elettronici, danno corpo ai diversi livelli ed entrano in rapporto in modo serrato con le dinamiche sceniche, in un teatro visionario e di parola.
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