L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, fondata da Slow Food e considerata a livello internazionale tra le più qualificate del settore, ha scelto la Tuscia per far vivere un’esperienza sul campo ai partecipanti al suo Master in “Cultura dell’Alimentazione e Comunicazione: rappresentazione, luoghi e identità”.
A partire da lunedì 2 marzo per quattro giorni i 25 partecipanti al Master, provenienti da ogni parte del mondo, prenderanno parte a un viaggio didattico nella provincia di Viterbo, per incontrare produttori e conoscere le loro storie, scoprire eccellenze enogastronomiche in degustazioni guidate, conoscere luoghi incatevoli e paesaggi inediti in quello che è considerato uno tra i territori italiani dove più elevata è la biodiversità.
Olio, vino, formaggi, birre artigianali, pesce di lago, salumi, legumi, nocciole: sono solo alcuni dei prodotti della Tuscia protagonisti del tour enogastronomico programmato e che certamente lasceranno un segno indelebile nella memoria dei partecipanti.
“Siamo orgogliosi di accogliere nel nostro territorio – dice Angelo Proietti Palombi, presidente di Slow Food Viterbo – un gruppo così qualificato di persone che operano nell’ambito della comunicazione. La Tuscia è senza dubbio il luogo ideale, tutto da scoprire, per saggiare sul campo quanto appreso nel corso del Master. Dopo aver ospitato due anni fa Carlo Petrini, e lo scorso anno il Consiglio nazionale di Slow Food ora un’altra interessante opportunità di far conoscere il nostro territorio e le sue produzioni”.
Il Master in “Cultura dell’Alimentazione e Comunicazione: rappresentazione, luoghi e identità” esplora le relazioni tra cibo, luoghi e identità dal punto di vista della food policy, geografia, turismo, storia e memoria, fino alle produzioni culturali che vanno dal cinema alla letteratura. Il corso prevede lo studio delle complessità delle politiche alimentari e della produzione, dal locale al globale, e si focalizza sulla storia e la cultura italiana quale spunto per far luce sul legame tra cibo e luoghi.
L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SCIENZE GASTRONOMICHE
L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, nata e promossa nel 2004 dall’associazione internazionale Slow Food con la collaborazione delle regioni Piemonte ed Emilia Romagna, è un’università privata legalmente riconosciuta dallo Stato italiano. L’ateneo pollentino prevede le seguenti offerte didattiche: Laurea triennale in Scienze Gastronomiche, il corso di Laurea magistrale in Nuova Imprenditorialità Alimentare e Gestione Sostenibile del patrimonio gastronomico e turistico, quattro Master annuali post lauream in Food Culture and Communications (Food, Place, and Identity, Human Ecology and Sustainability, High-Quality Products, Representation, Meaning, and Media), l’Alto Apprendistato con diversi corsi per preparare le figure professionali più richieste dal settore alimentare (panettiere, pizzaiolo, mastro birraio, norcino, affinatore di formaggi e chi governa la sala di un ristorante), oltre ad un corso di Alta Cucina Domestica destinato ad un pubblico di appassionati. In tutto il mondo i rapporti tra cibo e società, cibo ed economia, cibo e cultura, e tra cibo e politica stanno acquisendo grande rilevanza e sono oggetto di un preciso interesse. Inoltre le continue pressioni sull’ambiente naturale, e gli effetti di tali sollecitazioni, rendono indispensabile una competenza qualificata nei sistemi alimentari: dalla produzione alla lavorazione, dalla distribuzione al consumo, le nostre scelte hanno un impatto enorme sulla collettività. L’Università pertanto si propone di dare dignità accademica al cibo interpretato come fenomeno complesso e multidisciplinare attraverso lo studio di una rinnovata cultura dell’alimentazione. La nuova figura professionale che esce dai percorsi di studio, il gastronomo, possiede conoscenze e competenze nell’ambito dell’agroalimentare e, in particolare, potrà operare sia nel campo dell’economia che nella comunicazione, indirizzando la produzione ed il consumo di cibo verso scelte corrette e utili, contribuendo a creare un futuro sostenibile per il pianeta. Quella proposta dall’UNISG è un’esperienza formativa unica, che crea una comunità studentesca coesa e variegata ed un canale privilegiato con il mondo del lavoro nel settore agroalimentare italiano e internazionale. L’attività in aula è completata da un’intensa serie di viaggi didattici in Italia e nel mondo: dal 2004 ad oggi sono stati organizzati ed effettuati più di 700. Durante i viaggi, gli studenti effettuano un importante lavoro di documentazione e video-interviste, raccogliendo testimonianze di vita presso i depositari delle conoscenze rurali e gastronomiche del territorio visitato, contribuendo, in tal modo, ai “I Granai della memoria”, progetto di ricerca dell’UNISG che va a costituire una banca dati dei saperi contadini e artigiani di tutto il mondo.
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