VITERBO – Sabato 7 marzo, all’Hotel Salus di Viterbo la tradizione tutta femminile dei canti inediti de Lavandaie della Tuscia per omaggiare la donna.
L’associazione Tuscia E20, in collaborazione con JazzuUp Caffeina Festival, sceglie l’Hotel Salus Terme per un tuffo nello straordinario mondo popolare.
A partire dalle 19, torna “Donna, Arte… Musica… Poesia…”, giunta alla quinta edizione, per uno dei tanti appuntamenti previsti per ricordare il ruolo della donna, e non solo in prossimità della festa. L’incontro sarà presentato dal giornalista Giuseppe Rescifina, che annuncerà l’originale e vitale programma del gruppo, ideato e fondato da Simonetta Chiaretti, all’interno del Club Unesco Viterbo Tuscia.
Quella delle Lavandaie, è una vera e propria “compagnia instabile”, costituita da donne che hanno conservato l’uso e l’arte di lavare i panni nelle acque del lavatoio pubblico, e da altre che hanno aderito con entusiasmo all’idea di recuperare e valorizzare un’esperienza tradizionale di lavoro e di socializzazione.
Al lavaggio dei panni si unisce il canto femminile, una vocalità antica, naturale e volutamente “grezza”, con sbavature ritmiche, e dal caratteristico timbro che sembra nascere da una ferita, tipico dei canti di lavoro.
Filastrocche, nenie, giochi mimati e cantati della tradizione orale della Tuscia, costituiscono il patrimonio di musica popolare che Simonetta Chiaretti ha ricercato nel corso degli ultimi venticinque anni.
Improvvisazioni teatrali, fantasia, scherzo e partecipazione popolare, le Lavandaie arrivano all’Hotel Salus Terme, nel regno dell’acqua termale, per ribadire proprio questo collegamento con l’elemento base della vita sul nostro pianeta. L’acqua, che qui è famosa per le sue proprietà lenitive e addolcenti, restituisce benessere naturale e migliora la qualità delle nostre relazioni quotidiane. A corredo della particolare serata musicale, una serie di oggetti renderanno magica l’atmosfera, come la lavanchitarra, vecchissimo strumento con pizzi e merletti, panni antichi provenienti dagli storici bauli delle bisnonne, bacinelle, conche di ferro, brocche e tavolette di legno, che trasformeranno la hall dell’hotel in una rievocazione ambientale delle antiche tradizioni bolsenesi.
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