VITERBO – Mercoledì 31 dicembre alle ore 16.30, la piscina monumentale delle Terme dei Papi di Viterbo ospiterà la performance di poesia-arte in acqua sulfurea, “P inaccadue O”, giunta alla V edizione.
Ancora una volta il tradizionale e benaugurante evento prenderà forma grazie al suo nucleo permanente, composto da Ugo Magnanti, Crino Razzio Trillettini e Dona Amati, a cui si affiancheranno le nuove partecipazioni dei poeti e performer Sara Davidovics, Enea Tomei, Rita Mandolini, Maria Carla Trapani, tutti artisti capaci di dar voce ed emozioni per il pubblico dei ‘bagnati’. Documenterà la serata Dino Ignani, fotografo che ha tra l’altro ritratto i più importanti poeti italiani a cavallo del secolo, e che è ormai il fotografo ufficiale della manifestazione.
Il quinquennale dell’evento sarà l’occasione per riportare i ‘poeti immersi’ nel luogo che li ha generati, nell’amnios tusco-bulicante. Si tratta di un ritorno alle origini, dopo qualche anno in cui questa performance dedicata all’Anno Nuovo si è svolta presso altri stabilimenti termali, sempre come azione sensibile, travaso finale, nell’ultima propaggine del tempo utile, in margine all’anno che si chiude.
“P inaccadue O” è una godibile esibizione incentrata sulla poesia d’ascolto, recitata nella viva presenza degli autori, e attraverso l’ausilio di poeti storicizzati che si sono espressi sul tema dell’acqua. Tra le modalità di azione che quest’anno caratterizzeranno l’evento, oltre alla pura dizione amplificata per l’intero stabilimento balneare, poetando in acqua per un pubblico in acqua, vi saranno come da tradizione, interventi perfomativi di approccio spiccatamente visivo supportati da mise gotico-barocche, modalità happening, operazioni sulle circostanze equoree, con oggetti ludici, balneari, natatori, ma anche evocatori di nuove incombenti povertà morali e materiali da scongiurare.
Inoltre vi sarà una sorta di laica preghiera del morto a galla, al di là delle categorie positive della purificazione, come forma di possibile alleanza con le acque, sulla scorta esorcizzante dei recenti disastri alluvionali, e non solo, non rinunciando dunque a una allusione civile, e a una qualche fede nella cerimonia del bagno come simbolo di creatività, come raccoglimento e introspezione, all’insegna delle tenui vibrazioni acquatiche, come salvezza e sospensione nel fluire del tempo ordinario, contro la trogloditica, assordante, consuetudine dei botti e della apparenza, nella superficie contemporanea e quindi contro gli innegabili mala tempora, per i quali pure urgono occasioni di rigenerazione, di ripiegamento e di indugio, ricondotti a una forma di condivisione fra artificio di scena e pura evocazione dell’amnios, in un’allegorica riflessione sulla parola, sull’arte, e sulla vita.
L’evento, organizzato da Fusibilia Associazione, ente culturale con sede ufficiale nella Tuscia, è patrocinato dalla Terme dei Papi Spa di Viterbo.
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