VITERBO – “Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia” è il coro simbolo della Lazio degli anni ’70.
Coro che di recente è risuonato addirittura in chiesa, al funerale italiano di Long John, a dimostrazione del fatto che quegli anni restano indelebili per i tifosi biancocelesti che li vissero.
Partendo dai ricordi di un figlio che rievoca la Lazio tifata da suo padre, Andiamo Chinaglia andiamo ripercorre la storia di Chinaglia e della squadra di Tommaso Maestrelli che per due anni infiammò il campionato italiano vincendo uno scudetto nel 1974.
Arricchisce il racconto una divertente serie di aneddoti di quegli anni a proposito di una squadra bella e maledetta, rimasta nei cuori di tutti i tifosi biancocelesti e guidata da quello straordinario leader che un giorno (ai Cosmos di New York) seppe zittire Pelè: – Ehi, Pelè, tu non sei bravo a fare i gol. Mettiti all’ala e passami la palla, che a fare gol ci penso io!
Andiamo Chinaglia andiamo è un reading calcistico-letterario a tre voci: sul palco, accanto all’autore del testo, Alessandro Tozzi, il giornalista sportivo Massimiliano Morelli e Antonello Ricci.
L’appuntamento è per sabato, ore 23.30 in piazza della Morte, nell’ambito del dopofestival di Tuscia Film Fest.
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